Covid and the City

Le città che saremo dopo il coronavirus

Le città che saremo dopo il coronavirus

Saremo capaci di trasformare una crisi globale in un’occasione di ripensamento delle nostre città e delle nostre vite? Riusciremo ad approfittare di questo stand-by collettivo per cambiare il lavoro, la scuola, il welfare, il nostro modo di organizzarci e di muoverci?

Tutti gli episodi

Di chi è Milano? | Centro Culturale di Milano


Case e negozi, giovani e famiglie e quel che resta della nostra milanesità. Una città sempre meno degli abitanti e sempre più degli affari. Questione cruciale. Con la politica parte in causa di questa trasformazione. Una metamorfosi che esclude. Che slega anziché favorire legami, relazioni. Riflessione necessaria e preoccupata da dentro la città.

Chi o cosa è invisibile? Una questione di sguardi, e di punti di vista


Tra buone e cattive notizie, qualcosa non torna. Cronache, dati e mappe continuano a denunciare tendenze che non girano nel senso desiderato. Cos’è davvero “invisibile”? Di quali sguardi abbiamo bisogno; dove abbassiamo e chiudiamo occhi?

La cura, dalle periferie. Storie di medicine alternative allo sviluppo “urbano”


Non facciamo molta attenzione apprezzando le piazze, strade ed edifici dei nostri centri storici a misura d’uomo al fatto che sono tali perché costruiti secondo sistemi di misurazione basate su braccia, pollici e piedi, secondo un sistema di proporzioni che prediligevano la vista a colpo d’occhio; e che ci piacciono proprio per la loro una dimensione domestica.

Critica all’incurioso | Doppiozero


Lasciamoci trasportare dalla fonetica, per far risuonare nella nostra testa parole come curiosità, curioso e cura. È singolare come l’aggettivo “curioso”, che in italiano ha da tempo perso il legame con il suo etimo – colui che si prende cura – recuperi invece tutta la forza evocativa nel suo contrario: incurioso.


Le città contemporanee sono il luogo più sensato dove oggi andare a capire come gira il mondo, dove le tensioni, i cambiamenti e le trasformazioni sono più evidenti ed accelerati. Perché la ricchezza culturale non nasce dalla purezza, dall’omogeneità, dalla somiglianza ma dalla mescolanza e dalla biodiversità.

Scopri

Le nuove città del mondo post-globale | Festival Internazionale dell’Economia


La crisi che stiamo vivendo ha creato un’importante opportunità per un radicale ripensamento dei processi urbani, una transizione dalla smart city tecnocratica e finanziarizzata a una città che utilizza la tecnologia come fattore abilitante per implementare i diritti fondamentali.

Possiamo combattere la bruttezza delle città? Elena Granata ospite nella nuova puntata del podcast di Will Media


Cosa succede quando le città si sviluppano trascurando la loro storia e il rapporto armonico con il territorio? È possibile rigenerare il bello, a partire dalla demolizione del brutto?
Paolo Bovio e Andrea Colombo ne parlano con Elena Granata nella nuova puntata del podcast CITTÀ di Will Media.

Promesse, attese, aspettative e possibili delusioni


Per anni Milano ha attirato a sé con una promessa: in questa città puoi realizzare il tuo progetto, puoi investire i tuoi capitali, puoi far nascere una nuova impresa, puoi incontrare qualcuno o qualcosa che ti cambia la vita.

Live talk di Elena Granata per Mirage e Save The Planet | Milano Design Week


La nostra vita è organizzata in scatole. Nasciamo in ospedale. Poi veniamo contenuti durante la crescita dentro scuole a forma di scatole. Abitiamo in appartamenti. Abbiamo delegato a parchi e giardini i nostri consumi naturali in città; lì cerchiamo la nostra dose minima di verde, di erba, di alberi.

In città servono architetti o placemaker? Intervista a Elena Granata | Lampoon Magazine


Chi sono i placemaker? Figure ibride che si occupano della rigenerazione degli spazi abbandonati; reinvenzione e la restituzione alla comunità di un luogo, dagli spazi agricoli fino alle periferie

Lo sguardo femminile sulla città | Intervista a Elena Granata ospite a Geo su Rai 3


Come sarebbero le nostre città se fossero concepite o ridisegnate dallo sguardo delle donne? Donne che lavorano, spingono passeggini e accudiscono i figli così come i genitori anziani...Donne che ogni giorno "mettono insieme" molteplici attività e disparate esigenze.

Milano al bivio: città per tutti o del successo di pochi?


Finalmente si torna a parlare di Milano. Dopo anni in cui di Milano non si poteva dire che bene - città del nuovo miracolo, unica città italiana capace di muoversi su scala europea e globale, una specie di città-stato con un proprio destino indipendente dal proprio territorio e dal resto del Paese - tornano alla ribalta le voci dei delusi, degli esclusi, dei disillusi.

“Perdoni l’insistenza”. L’ossimoro dei tempi che corrono


Non rispondo per un paio di giorni alle mail - quasi tutte di invito o richieste di qualcosa - e vengo raggiunto da persone che entrano in ansia e ti rimandano la stessa mail nel dubbio che tu l’abbia persa.
Non rispondo in tempo reale ad un invito su whatsapp ed ecco che ritrovo lo stesso messaggio sulla posta elettronica o dopo poche ore ricevi una telefonata allarmata - neppure mia madre arriverebbe a tanto - in cui mi chiedono se è successo qualcosa.

Placemaker. Il fumetto di Marco Francescato


Fumetto di Marco Francescato
Piccolo missionario-mensile per ragazzi dei Missionari comboniani

Siamo otto miliardi: dove vivremo? | Intervista a Elena Granata ospite a Geo su Rai 3


Sul Pianeta Terra siamo 8 miliardi di persone. È la stima ufficiale dell'ONU, diffusa il 15 novembre scorso. Un numero definito "un'importante pietra miliare nello sviluppo umano" ma anche un monito e un appello alla "nostra responsabilità condivisa di prenderci cura del pianeta". Dunque, che significato ha essere 8 miliardi di persone sul pianeta. Dove e come vivremo in futuro?

La sanità al centro della politica


La “cultura della prestazione” ha lasciato profonde ferite nelle famiglie lombarde. Ora occorre investire sulla qualità della vita: salute, ambiente, relazioni, casa

Spazi di negazione | DOPPIOZERO


Ci vorrebbe Georges Perec, lo scrittore amante delle liste e degli elenchi, della descrizione delle cose, delle abitudini e degli spazi ordinari, per stendere un sensato “bestiario” degli spazi della negazione. D’altra parte ognuno di noi potrebbe stendere il proprio elenco, perché non è difficile constatare come la negazione sia la cifra comune di tutte le strutture spaziali che ci circondano.

Tutte le idee sono sorelle


Molti anni sono passati dalla pubblicazione del nostro libro, Sapere è un verbo all'infinito, ma sono intatte le urgenze di allora riguardo alla scuola, all’educazione, ai luoghi di vita, alla creatività che va educata e lasciata libera, alla necessità di raccontare storie. Dovremmo ripubblicarlo, perché purtroppo poco è cambiato nella scuola italiana. 

Gli inventori delle città che abiteremo | Visioni Politecniche


La rapidità dei cambiamenti in corso e le crisi che stiamo attraversando (sanitaria – climatica – geopolitica) richiedono una maggiore capacità di inventare, di immaginare e di sperimentare nuovi modelli economici e di abitare.

Luoghi rigenerati per una vita migliore | Intervista a Elena Granata ospite a Geo su Rai 3


Oggi si parla tanto di rigenerazione urbana. Se ne parla perché il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato a questa "voce" circa tre miliardi di euro. Se ne parla soprattutto perché abbiamo il bisogno di ripensare le nostre città per renderle più adatte alla nostra necessità di vivere meglio, con gli altri, di avere spazi verdi in cui giocare, incontrarsi, respirare. Che cos'è la rigenerazione urbana? Come si ricrea un luogo? Come lo si rende migliore, per i suoi abitanti?

Elena Granata a FORESIGHT, format di Lombardini 22


Un evento multidisciplinare che vuole interpretare il presente e il futuro del nostro habitat, del nostro ambiente, delle nostre città, per sostenere le sfide che ci attendono in modo lungimirante.

L’immaginazione come risorsa per lo sviluppo dei luoghi


L'immaginazione è un'energia che tutti possiamo acquisire e affinché si sviluppi ha bisogno di contesti favorevoli, ad alta biodiversità culturale. È risorsa fondamentale per suscitare progetti di rigenerazione degli spazi urbani, di reintegro della natura per rispondere alla crisi climatica, di reinvenzione dei nostri tempi di vita e di lavoro.

Elena Granata, Placemaker. La recensione di Danilo Premoli


Il saggio è popolato dai nuovi placemaker, figure quasi mitologiche, metà architetto e metà giardiniere (o senatore), metà politico e metà pedagogista, metà imprenditore e metà artista, metà designer e metà ambientalista

Parcheggi in terra battuta contro caldo e alluvioni. La proposta di Elena Granata


Più alberi e meno cemento, la proposta di Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico, che spiega anche perché a Milano alcune zone scottano fino a 8 gradi in più di altre

Festival Green&Blue. Dove va il trasporto pubblico – L’intervento di Elena Granata


Enrico Musso (Prof. Ordinario di Economia applicata di Università degli Studi di Genova), Elena Granata (Prof.ssa Associata di Urbanistica di Politecnico di Milano) e Fabrizio Zerbini (Direttore scientifico Mobius Lab SDA Bocconi) con Jaime D'Alessandro, giornalista di Green&Blue.

On line il bando Armonia+ per il miglioramento dei contesti paesaggistici, ambientali e urbani nel biellese


Interventi di valorizzazione, che potranno prevedere l’utilizzo di opere artistiche, installazioni, di design e la progettazione del verde, ed interventi riqualificazione, che potranno prevedere l’eliminazione o la mitigazione di elementi incoerenti con l’ambiente circostante.

Miglioramento del paesaggio biellese. Il Bando Armonia+


Il bando studiato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e scritto in collaborazione con la prof.ssa Elena Granata, per sostenere lo sviluppo del territorio e il recupero di luoghi significativi

Green Week – Sezione “Imprese, comunità e territori” a cura di Elena Granata


La GreenWeek è l’occasione più importante a livello nazionale per affrontare e discutere i nodi della transizione ecologica.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, anche nel 2022 il Festival si svolgerà a Parma, dal 10 al 12 giugno, con incontri e dibattiti sui temi caldi della sostenibilità. La sezione “Imprese, comunità e territori. Cinque modi di vivere l’Italia” è a cura di Elena Granata

Tema di Terra Madre – Slow Food è la rigenerazione. Elena Granata sarà una delle protagoniste dell’edizione 2022 a Parco Dora


Dal 22 al 26 settembre, la manifestazione Terra Madre di Slow Food sceglie, dopo il Lingotto e il Valentino, il distretto post industriale del Parco Dora, simbolo potente di rigenerazione

Le parole dell’innovazione in sanità. L’intervento di Elena Granata a #8words 2022


Quanto e come gli spazi possono contribuire a modellare e influenzare la vita e lo stato di salute delle persone?

Green Week – Il festival della green economy


La GreenWeek è l’occasione più importante a livello nazionale per affrontare e discutere i nodi della transizione ecologica.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, anche nel 2022 il Festival si svolgerà a Parma, dal 10 al 12 giugno, con incontri e dibattiti sui temi caldi della sostenibilità. La sezione “Imprese, comunità e territori. Cinque modi di vivere l’Italia” è a cura di Elena Granata

Alla città serve un Placemaker. Intervista a Elena Granata – il manifesto


CITTÀ. Intervista a Elena Granata, urbanista al Politecnico di Milano. Le città cambiano grazie a chi sa inventare luoghi. Anche il virus è stato un urbanista, perché ha cambiato il volto alle metropoli. Riformare la sanità dopo la pandemia significa inventare un nuovo territorio

La “città da quindici minuti” non è questa gran novità – il POST


È un modello urbanistico assai di moda di recente, ma l'autosufficienza dei quartieri è un concetto che esiste da tempo

Milano, un luna park per costruttori – il manifesto


LA CITTÀ DELLE GRU. Un regime fiscale favorevole con oneri di urbanizzazione bassi favorisce il mattone. Mentre la popolazione diminuisce: meno 12 mila abitanti in due anni.

Il genio è colui che sa generare bellezza – Frontiere, Politecnico di Milano


Elena Granata ci racconta i temi della sua ricerca con un focus su come le persone vivono nei luoghi, l’impatto dell’immigrazione sulle città, la dimensione della povertà e la rigenerazione urbana.

Scuola di Economia Civile a Biella. La lectio magistralis di Elena Granata


L'immaginazione come risorsa per lo sviluppo dei luoghi e delle Comunità

Le città del futuro devono essere come spugne – Linkiesta


Le città impermeabili stanno diventando anacronistiche per via degli eventi climatici estremi. La sfida urbanistica del futuro - non troppo lontano - consiste nel renderle porose come delle spugne, puntando su soluzioni “nature based”

Elena Granata racconta gli inventori dei luoghi che abiteremo – Rai Radio 2


Placemaker - L'intervista per "Non è un Paese per Giovani" con Tommaso Labate e Massimo Cervelli, Rai Radio 2

PLACEMAKER. Presentazione libro alla Casa della Cultura – 10 maggio 2022


L’incontro fa parte del ciclo “Città Bene Comune” sulla città, il territorio, l’ambiente, il paesaggio e le relative culture progettuali (IX edizione, a cura di Renzo Riboldazzi)

La rigenerazione urbana, una rivoluzione da Placemaker – Morning Future


Dal 2020, con la pandemia e la mutata percezione degli spazi pubblici e privati, le città di tutto il mondo hanno cominciato a rimettere mano alle proprie strade, piazze e agli spazi pubblici.

La frattura città-periferia. Elena Granata al Festival Città Impresa


Negli ultimi anni si è sempre più evidenziata una frattura, sociale, economica e politica tra centro e periferie, tra città e campagna. Come riconnettere questi due mondi per evitare determinare le basi di uno sviluppo armonico?

La rivincita di chi resta in città (ma chiede di più) – Elle Decor


Quante altre cose si potrebbero fare per strada se i marciapiedi non fossero occupati solo da auto parcheggiate. Quanto spazio si libererebbe per il commercio, la ristorazione, il tempo libero, con effetti positivi non solamente sulla abitabilità diffusa ma anche sul valore economico e commerciale di quelle zone.

Città verdi e aperte a tutti – Intervista a Elena Granata ospite a Geo su Rai 3


Ripensare i nostri stili di vita e i nostri bisogni più profondi è forse il maggior lascito di questi due anni di Covid. Proprio perché ne siamo stati privati, infatti, abbiamo scoperto con più forza il valore dello stare insieme e della natura. Il valore di avere anche solo un piccolo angolo di verde sotto casa. Intervista di Sveva Sagramola nella puntata di Geo su Rai 3 del 2 maggio 2022

Elena Granata: “Basta sentimentalismi all’italiana: alcuni paesi non possono rinascere”


Paesi che potrebbero rinascere, paesi che rischiano di rimanere esattamente come sono e in mezzo la solita critica a un sistema che nel corso degli anni non è riuscito a fornire risposte contro l’abbandono e lo spopolamento di interi territori, specialmente quelli delle aree interne.

Intervista a Elena Granata nel podcast Le Case di Domani di Luca Molinari


Quali benefici e quali conseguenze possono derivare dalla scelta di un’esistenza lontana dalle grandi città? E in che modo si potrà sfruttare il bagaglio di esperienze e conoscenze della vita precedente per creare nuove opportunità in luoghi che «non devono rinascere, ma essere reinventati e riscritti»?

Il futuro delle città. Intervista a Elena Granata ospite a Kilimangiaro su Rai 3


Per tantissimi anni ci siamo raccontati il futuro della città come un destino ineluttabile, immaginando grandissime città da 10 o 20 milioni di abitanti. Con la pandemia abbiamo capito che non potremo vivere così, che la misura della città sarà quella medio-piccola dove ci sarà prossimità con la nostra campagna, con l’agricoltura, pensiamo ai temi dell’autonomia alimentare energetica e quindi i futuri della città ci raccontano una città diversa da come l’abbiamo immaginata, forse migliore.

La sostenibilità ambientale oltre le retoriche | Fondazione Ambrosianeum, Milano 13.04


Come sarà la Milano del futuro? E soprattutto, quale sarà il rapporto tra chi vive e lavora a Milano e la città? Sarà davvero possibile per tutti e tutte – alla luce delle sfide poste dalla pandemia e dal PNRR, e in una fase di importante transizione ambientale, tecnologica, economica, ma anche sociale e antropologica – esercitare una cittadinanza attiva?

Abbiamo bisogno di un’emotività intelligente


Di chi non si lascia travolgere dalle passioni, pur intense, ma prova a riaffermare il valore della ragione e del senso critico. Un pensiero che rende necessaria una lettura sincronica degli eventi, e non solo storica.

Famiglie in rete per l’accoglienza. Intervista a Elena Granata ospite a Geo su Rai 3


"Quando ci siamo trovati a casa questi ragazzi per la prima volta... ci si è aperto un mondo". La storia di accoglienza raccontata nel libro "Teen Immigration" su un tema più che mai attuale e necessario. Intervista di Sveva Sagramola nella puntata di Geo su Rai 3 del 15 marzo 2022

Per ricucire la società servono i placemaker. L’articolo di Dario Di Vico – Corriere della Sera


«Professionisti ibridi capaci di conciliare i bisogni con l’immaginazione, la creatività quotidiana con la salute del corpo sociale che vive la città». Il placemaker può essere ovviamente un architetto o un designer ma anche un assessore o un’associazione. «È chi ha l’ispirazione e poi riesce a mobilitare risorse e persone per farla diventare realtà»

Le città del futuro. La difficile missione degli inventori dei luoghi che abiteremo – Avvenire


Il placemaker è colui che ricuce e riconnetti spazi abitativi e città

Il placemaker è il genio contemporaneo


Il placemaker non costruisce, ma connette, re-inventa, rigenera. Non deve aggiungere, semmai deve togliere. Il suo compito è quello di ridare senso a quei luoghi che lo hanno perso.

Un contributo originale al dibattito sulle città del futuro | Placemaker – The Collector


Elena Granata pone al centro della sua riflessione la capacità che alcune persone hanno di uscire dal proprio ambito del sapere e fare incursioni in discipline e ambienti che li possano aiutare a perfezionare un’idea innovativa, una soluzione divergente, una strategia inedita.

URBICIDIO. La parola che pensavo di avere dimenticato


Scrivo di città nei giorni in cui si sta consumando - inatteso e sconcertante - un nuovo urbicidio nel cuore dell’Europa. Ho negli occhi le immagini delle città ucraine, della capitale Kiev con la sua elegante architettura, le piazze larghe e piene di fiori, le strade ben curate; la guerra fa scempio dei corpi delle persone, delle loro anime ma si accanisce anche sulle città che le comunità hanno edificato, curato, trasformato nel tempo.

Una conversazione tra Elena Granata, Alfonso Femia & Giorgio Tartaro – 500×100 Tivù


Per una nuova narrazione dei luoghi: tra immaginazione ed architettura

Ma i tuoi lo sanno che sei della Cisl? Un docu-film racconta una nuova generazione di sindacalisti


La generazione che emerge dal docu-film è una generazione consapevole, attenta ai diritti, alla giustizia sociale ma anche alla questione ambientale, desiderosa di trovare la propria strada, per nulla depressa, chiusa nel proprio recinto, preoccupata da un futuro che tutti raccontano incerto.

Paolo Bovio intervista Elena Granata nella nuova puntata del podcast CITTÀ – Will Media


Sempre più spesso sentiamo parlare di rigenerazione urbana. Da dove arriva questa idea e perché quella che stiamo vivendo può essere una stagione di rigenerazione? Una puntata alla scoperta dei “placemaker”, figure ibride e inedite, al lavoro per ridare vita agli spazi abbandonati.

Chi sono i Placemaker? – Interni Magazine


Elena Granata ha dedicato un libro ai protagonisti delle rivoluzioni urbane. Si intitola Placemaker ed è pieno di sorprese

La cultura investe nelle periferie | Elena Granata a Che giorno è – Rai Radio 1


La cultura investe nelle periferie con Elena Granata, il suo ultimo libro "Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo"

Spazio. Tempo. Umanità.


C'è bisogno di togliere piuttosto che di aggiungere, di aprire spazi per tutti. Analisi e spunti progettuali per ripensare una parte di Città Studi a Milano.

L’immaginazione è l’arma per cambiare i luoghi scartati – Intervista per Fondazione Mario Diana


‘Immagina se’ è un’espressione dell’architetto inglese Rob Hopkins, ma il meccanismo dell’immaginazione non è degli architetti, non è degli artisti, ma è degli esseri umani e di tutte le comunità, anche di quelle che vivono in contesti difficili

La sterilizzazione sta uccidendo le città, una conversazione con Elena Granata – cheFare


Al di là dei singoli esempi positivi o negativi, quello che più in generale si nota è come “da tempo l’architettura ha perso il proprio ruolo di pungolo intelligente della società, la sua capacità di trasformazione reale dei luoghi e delle città, la sua capacità di generare visioni di lungo periodo”

Placemaker. Dialogo con Elena Granata. Centrale dell’Acqua a Milano


I Placemaker hanno competenze ibride, sono capaci di conciliare i bisogni con immaginazione, creatività quotidiana con la salute del corpo che vive la città, tengono insieme fili diversi, connettono esperienze locali e sollecitazioni globali, sovvertono l’ordine delle cose. I placemaker sono gli inventori dei luoghi che abiteremo

La città che potremmo avere con metà delle auto in circolazione – Repubblica


I primi dati della sperimentazione avviata a Genova da un mese. Gli esempi di Lussemburgo, Estonia e Belgio. Strategie che sembravano impossibili da applicare fino a poco fa. La grande convinzione collettiva legata all'era dell'automobile è che non ci siano alternative. Ma non è così

Ripensare le città. Intervista a Elena Granata ospite a Geo su Rai 3


Intervista di Sveva Sagramola nella puntata di Geo su Rai 3 del 17 gennaio 2022

Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo – Rivista Il Mulino


Il Placemaker è una persona che, indipendentemente dalla formazione, si pone la questione di come trasformare in meglio il mondo in cui vive. Un libro scritto con uno sguardo da urbanista, ma con un fine pedagogico

E se il pianeta lo salvassero i disimpegnati? | Elena Granata | Il video completo – TEDxMilano


Siamo cresciuti attribuendo molto valore alla consapevolezza dei problemi, come alla determinazione e alla volontà nell’affrontarli. Oggi la posta in gioco è così complessa e i tempi d'azione così limitati, che la vera differenza la farà l’azione inconsapevole di tutti.

I luoghi che vivremo. La nuova generazione dei Placemaker. L’articolo di Carlo Ratti – LaStampa


L'Italia conservatrice è più restia a cambiare e a lasciarsi attrarre dalla contaminazione tra arte e architettura. Nel Nord Europa e in America varia invece l'approccio dei professionisti: è la nuova generazione dei Placemaker.

La rigenerazione urbana sarà minuta, parola di Elena Granata – thebrief.city


A colloquio con l’architetta, docente di urbanistica, scrittrice e membro della commissione Sherpa del Consiglio dei Ministri. «La città del quarto d’ora? Risveglia il sogno della comunità».

Saperi e competenze di chi inventa i nuovi luoghi che abiteremo. Le riflessioni di Aldo Bonomi sul Sole24ore


"Placemaker" sembra un libro di architettura ma è molto di più, di sociologia urbana e territoriale almeno per me.

“Per ripartire dopo la pandemia servono gli inventori dei luoghi”. Intervista a Elena Granata


Come possiamo intervenire sul cambiamento climatico in atto, alleggerendone le conseguenze? Elena Granata, architetto e urbanista del Politecnico di Milano, porta alla ribalta una nuova figura (e una nuova professione): i Placemaker, o gli inventori dei luoghi che abiteremo, come si legge nel suo ultimo libro uscito per Einaudi

È il tempo dei “placemakers”? Racconti di inventori dei luoghi che abiteremo


Il placemaker non costruisce, ma connette, re-inventa, rigenera -spiega Granata-. Non deve aggiungere, semmai deve togliere. Il suo compito è quello di ridare senso a quei luoghi che lo hanno perso: dalle periferie cittadine alle aree dell’hinterland dove i campi sono stati abbandonati perché coltivarli non conviene più.

L’archistar si sta estinguendo. Inizia l’era del placemaker.


Basta con palazzi e grattacieli fuori contesto. I luoghi ora vanno "rifatti" rispettandone storia e impiego

E se il pianeta lo salvassero i disimpegnati? Elena Granata al TEDxMilano


Attivare i disimpegnati, coinvolgere le persone in esperienze emozionali, moltiplicare le occasioni in cui fare azioni ecologiche. Agire è il solo antidoto verso l’eco-ansia che è in aumento soprattutto tra i giovanissimi.

Elena Granata, speaker all’evento TEDxMilano Countdown


COUNTDOWN è un’iniziativa globale finalizzata a sostenere ed accelerare la realizzazione delle soluzioni alla crisi climatica, trasformando le idee in azioni.

Il lato folle dell’architettura


Che molti architetti siano folli alle volte l'ho creduto, guardando alcune loro opere. Pensavo fosse un limite mio, che non sono capace di guardare certe costruzioni per il verso giusto ma ora, dopo aver letto l'ultimo libro di Elena Granata, mi sono fatto l'idea che ci sia davvero bisogno di molta follia, nell'architettura e nell'urbanistica.

Placemaker: i nuovi designer delle città raccontati su Domani da Elena Granata


I placemaker raccontati da Elena Granata sono i nuovi designer della città del futuro, sostenibili per costituzione. Hanno culture e ruoli ibridi, nessun pregiudizio, superano l’ortodossia delle singole discipline, incrociano saperi, metodi e linguaggi.

Che cosa è l’economia civile? In attesa del Festival di Firenze


Lo scopriamo attraverso le parole di Elena Granata, Luigino Bruni, Alessandra Smerilli, Leonardo Becchetti e tutti gli altri docenti della Scuola di Economia Civile.

Il video è stato realizzato per il lancio della terza edizione del Festival Nazionale dell'Economia Civile, 24-26 ottobre 2021, Palazzo Vecchio - Firenze, dal titolo: "Alla ricerca di senso. Persone, lavoro, relazioni".

Slow Food. La sfida di un destino comune


Genova -  X Congresso nazionale di Slow Food Italia
L'intervento di Elena Granata

Le case nei borghi a 1 euro: ha senso?


Conviene comprare le case ad 1 € nei borghi italiani sperduti?
Elena Granata ad Omnibus

The Silver Life. Riabitare i borghi di Biella


I nuovi abitanti temporanei delle valli del biellese sono cittadini liberi di lavorare lontani dai centri urbani, almeno in alcuni giorni della settimana, perché lo smart working lo consente; liberi di trascorrere periodi più lunghi nei luoghi di vacanza e liberi di cercare un contatto più diretto con la natura e tempi di vita più lenti.

Milano. La città dalle sette vite, intervento su Il Mulino


Ripensare Milano a partire da una politica della transizione ecologica urbana che sia strategica, integrata e volta ai beni pubblici. Per la capitale della biodiversità sociale e del co-working, si aprono nuove sfide in vista delle amministrative

Come sta cambiando Milano? Un confronto con Gad Lerner e Marco Garzonio


Ne discutono Elena Granata, Gad Lerner e Marco Garzoni, autore del libro “La città che sale", Edizioni San Paolo (2021).

I talenti delle donne, ne parliamo a Bookcity 21


Tre donne a confronto su esperienze personali e ricerca, oltre ogni retorica sulle pari opportunità.

“Fare in Lombardia” con Enrico Letta e Carlo Cottarelli


FARE Squadra per uscire da Lockdown. Un momento di confronto e approfondimento su temi di attualità politica e culturale del nostro territorio e non solo.

Che errore il cartone sulla Shoah che angoscia i bambini proposto nelle scuole primarie


Molti genitori hanno riscontrato reazioni di angoscia nei loro figli. Davvero pensiamo di vaccinare le nuove generazioni dal male con il male stesso?

Abitare la terra. Il video calendario delle BCC Romagna


Per tantissimo tempo abbiamo vissuto di rendita, di un patrimonio che ci è stato lasciato da chi è venuto prima di noi. Oggi la pandemia, forse, ci ha improvvisamente restituito alle nostre case, ai nostri quartieri ai nostri piccoli comuni, e forse ci ha restituito anche il senso di prendercene cura. 

Taranto e i nuovi ecosistemi, intervento a Slow Food


Diversi sguardi per creare un momento di riflessione sul presente e sul futuro delle città, sui percorsi di rigenerazione urbana che possono trasformare i punti di debolezza in punti di forza.

Biden non sceglie sette uomini: e fa una rivoluzione


Pluralismo, capacità di condividere una linea comune, preparazione e carisma: finalmente le donne chiamate ad assolvere un ruolo civile così di prestigio sono convocate proprio in nome di questi talenti.

La scuola fa la differenza


Se è giusto preoccuparsi dei posti di lavoro e delle attività economiche oggi in crisi, altrettanto giusto è preoccuparsi del lavoro futuro e delle competenze sociali e lavorative dei ragazzi oggi a casa. Vogliamo dare voce anche alle centinaia di genitori che abbiamo avuto modo di ascoltare: la loro preoccupazione per il futuro passa dal rischio, di cui sono ben consapevoli, di vedere i loro figli perdersi senza riferimenti per il futuro.

Dialogo con Stefano Mancuso: le città future, cosa possiamo imparare dalla natura.


Un confronto sulla necessità di ripensare l’ambiente, il rapporto tra centro e periferie, l’equilibrio tra natura e urbanizzazione. Per immaginare una nuova bellezza del vivere urbano. Moderatore Flavio Fiorani.

Storie e idee per ricominciare. L’intervista di Fabio Pizzul a Elena Granata


Quale impatto ha avuto Covid-19 sulle nostre città e come possiamo riorganizzarle per una nuova normalità che appare ancora lontana?

Fare Milano. Ripensare lo Spazio, un Nuovo Modello di Città Sostenibile


Sette temi. Sette gruppi di lavoro. Sette enti che raccoglieranno le sfide e proporranno idee e progetti per disegnare la Milano di domani.

Firenze – Festival Nazionale dell’Economia Civile


Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è un luogo di incontro per dare forza e slancio a una grande, democratica e generativa, mobilitazione di persone, imprese e associazioni per una nuova economia.

Bosco Spaggiari


Dove possiamo ritrovare il nostro legame più profondo con la terra e con la natura? Ce lo siamo domandati spesso in questi mesi di pandemia e di incertezza; sentiamo il desiderio di una relazione più mite e rispettosa del mondo che ci circonda, della natura, del mondo animale.

L’Italia dei borghi: abbandono e nuove prospettive


I borghi abbandonati sono una realtà diffusa su tutto il territorio nazionale. Il progetto del Borgo Organizzato vuole rivolgersi a tutte quelle realtà interne che possono trovare in questa idea la possibilità di incrementare la struttura di servizi esistenti.

Scuola e territorio – Festival Nazionale dell’Economia Civile 2020


Abbiamo guardato ai luoghi di innovazione sociale che hanno nella densità relazionale il loro punto di forza. Contesti e spazi, anche molto diversi fra loro, ma molto vicini nel valore che riescono ad alimentare.

Povero il Paese che ha bisogno di sarti ed eroi


La voglia di non stare ad aspettare che la soluzione arrivi dall’alto, è incarnata dal popolo delle Sartine: movimento spontaneo di produzione di mascherine che ha ripreso in mano la macchina da cucire in ogni parte d’Italia. Una voglia di fare e di mobilitarsi umiliata però da Governo e Protezione civile. Ecco 3 domande a chi sta decidendo delle nostre vite.

Con la tua voce. Appello in sei punti agli insegnanti di scuola primaria di tutta Italia


Non perdiamo l’occasione – in questo tempo di quarantena – di far sentire la nostra voce nelle case dei nostri bambini, tenendo viva in loro la voglia di imparare.

Luoghi e innovazione sociale


Abbiamo guardato ai luoghi di innovazione sociale che hanno nella densità relazionale il loro punto di forza. Contesti e spazi, anche molto diversi fra loro, ma molto vicini nel valore che riescono ad alimentare.

La città, il nostro futuro


Manca la capacità di connettere in misure decise e coerenti, quella galassia di azioni e buone pratiche che riguardano casa-fragilità- lavoro-salute-ambiente.

Lavoro, sviluppo, ambiente: il Nord per l’Italia


Il Nord tra Italia ed Europa: sfide e opportunità per i nostri territori

Donne che sanno stare al loro posto


Le donne che sanno stare al loro posto, sono quelle che cercano il loro posto nel mondo, il motivo per cui sono nate, il loro demone nascosto.

La forza dell’empatia nei cartoon digitali


“Wanny, a dream come true” è una storia di passione, di tenacia e fiducia in se stessi, studiata per Il Bisonte, il brand italiano di borse e accessori in pelle. Il cartoon – completamente digitale con software di animazione 3D - si rivolge ad un pubblico di adulti ma lo fa con linguaggio coinvolgente ed emozionale, proprio quello che riteniamo il più adatto a interpellare la parte etica e sensibile degli esseri umani.

Milano e uno sviluppo equo e sostenibile


Milano, come tante altre grandi metropoli del mondo, oggi possiede qualcosa che gli economisti faticano a quantificare, e persino a nominare: una sconfinata possibilità di scelta e una febbrile eccitazione. È una questione di energia, di umore, di tono generale.

Sardine: senza bandiere e senza logo


È il tempo delle piazze, delle piazze della società civile.
Piazze in cui stare stretti come sardine. Una metafora marittima molto eloquente: le sardine hanno forza solo se stanno insieme, se si stringono in un nuovo patto di cittadinanza.

Un nuovo pensiero creativo per ripensare le città


L'incontro con l'autore per discutere le tematiche affrontate nel libro "Biodivercity. Città aperte, creative e sostenibili che cambiano il mondo" nell' articolo di Elena Caselli.

In nome di Venezia, contro Venezia


Non era fragile Venezia, è stata violata dall’azione dell’uomo in nome della sua salvaguardia. E il primo effetto è stato proprio l’alterazione di secoli di equilibri ecologici. Quanto siamo lontani da un’idea di progetto di compatibilità ambientale, quanto siamo lontani da un progetto di pacificazione con la natura e la storia.
In questi giorni tutto appare ancora più tragicamente evidente.

Il paradosso ambientale. Virtuosi nelle città, barbari nella natura


È dei territori senza nome e senza mappe che dovremo tornare ad occuparci e preoccuparci. È lì che il capitalismo sta mostrando indisturbato il suo volto più terribile, dove il territorio è piattaforma amorfa da depredare, impoverire, distruggere senza ritegno.

Jova beach party: musica e ambiente una sfida concreta senza ipocrisie


Il Jova Beach Party è un concerto che lancia (anche) messaggi sull’ambiente o è una manifestazione ambientalista che fa (anche) musica? Se cogliamo questa differenza, possiamo capire perché Jovanotti potrebbe avere ragione di reagire a tinte forti alle critiche degli ambientalisti. E perché gli ambientalisti italiani farebbero davvero bene a lasciarsele cantare.

Scuole dell’infanzia di Milano. Una questione politica


Per la prima volta che io ne abbia memoria, Milano non garantisce a tutti i propri bambini, in piena e dilagante crisi demografica, un posto alla scuola dell'infanzia. Si tratta di bambini in grande parte stranieri, figli di madri che non lavorano o non hanno un regolare contratto di lavoro, per i quali la scuola dell'infanzia è cruciale.

Notre Dame. Anche le cattedrali bruciano


La forza di quelle immagini non deve in alcun modo suscitare in noi interpretazioni millenaristiche e da fine del mondo. Un incendio, ancorché spaventoso, non è il segno della fine della storia, di una religione, di una cultura.

Pensare il territorio fuori dalle trappole dei beni assoluti


Quando negli anni Cinquanta ci siamo lasciati alle spalle il mondo contadino, la nostra agricoltura, la cura del paesaggio e di quell’Italia minore che pure aveva fatto la grandezza del nostro Paese. In quella metamorfosi descritta da Pierpaolo Pasolini, abbiamo voltato le spalle ad un modo di essere, ad uno stile di vita, povero ma legato alla cura della natura, da cui ci siamo definitivamente distaccati.

Dal coraggio dei bambini dirottati, una lezione per tutti


Il male c’è, è tra noi, esplode, si maschera e poi esplode, non ha colore, non ha nazionalità, nasce dal malessere, dalle sofferenze più remote, dalle frustrazioni più banali. Come possiamo difenderci? L’antidoto - lo hanno dimostrato ieri i fatti di Milano - è la tenuta del sistema, educare i ragazzi a non avere paura, avere forze dell’ordine preparate, insegnanti consapevoli, magistrati che sanno ricostruire i fatti e leggere le connessioni. 

La geografia di un’aula universitaria


Secondo Tanya Menon - docente americana, studiosa di dinamiche di gruppo - farei bene a cambiare subito di posto i miei studenti, forzando la nascita di gruppi eterogenei. Le abitudini e le ripetizioni, fare sempre le stesse strade o mangiare negli stessi luoghi, limitano le nostre vite riducendo gli incontri imprevisti che sono esattamente quelli che possono aiutarci nel momento del bisogno. Ciascuno di noi applica automaticamente dei filtri sociali e ambientali, che ci fa giudicare le persone e rifuggire tra quelle che ci sembrano più simili a noi.

Global strike for future. Milano 15 marzo 2019. Noi ci siamo!


Quando avevo più o meno otto anni, sentii parlare per la prima volta del cambiamento climatico, o riscaldamento globale. Ricordo di aver pensato quanto fosse strano che gli umani fossero in grado di alterare il clima mondiale. Ma nessuno ne parlava, mai. Se la combustione di fonti fossili fosse una minaccia esistenziale, come potremmo mantenere lo status quo? Perché non sono state imposte restrizioni? Perché non è stato reso illegale?

In un mondo alla rovescia chi produce armi parla di responsabilità sociale


Un imprenditore che nel nostro Paese offre servizi di welfare, asili nido e assistenza ai propri dipendenti e poi, con serenità, si arricchisce nel fiorente mercato delle armi mondiale, deve sollevare la nostra domanda etica. A noi piace ricordare che le armi prima o poi uccidono e che il nostro benessere non può poggiare mai sul dolore di altre vite umane. Dovercelo ricordare è forse una delle spie più preoccupanti del nostro tempo.

Se le piazze si allagano è una buona notizia


Se tutto il resto del mondo lavora per evitare gli allagamenti nelle città, per fare defluire le acque il più rapidamente possibile, la città di Rotterdam ha deciso di fare proprio il contrario, inventando le piazze che si allagano. Piazze che quando piove diventano piccole piscine per il gioco dei bambini, muniti di stivali e impermeabili.

Tutta colpa della scrivania? Come cambiano gli spazi del lavoro


La guerra è stata da tempo dichiarata.
Scrivanie, cassettiere, armadietti, spazi chiusi, ogni traccia residua di privacy sono state messe al bando, obsolete espressioni di un capitalismo che fu. La nuova frontiera dell’organizzazione del lavoro nelle grandi aziende multinazionali passa attraverso una radicale sovversione degli spazi. Da dove viene tanta improvvisa antipatia per le scrivanie?

Giocare su un ponte? Forse si può (ma non a Genova)


“Non vogliamo solo rifare velocemente il Ponte Morandi, ma anche renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovino, possano vivere, giocare, mangiare”. È l’ultima dichiarazione del ministro Toninelli a proposito del futuro Ponte Morandi, che riprende una proposta alternativa per la ricostruzione del viadotto. Un luogo in cui giocare, correre e persino fare bungee jumping - l'attività meno indicata nel caso di un ponte appena crollato. Contro Toninelli si è subito alzato un coro di critiche, che si domanda chi mai farebbe andare a giocare i propri bambini in mezzo al ponte di un’autostrada. Ebbene, c’è chi lo fa. E anche con un certo successo.

A Genova è caduto un ponte. Il dovere di capire e di farci capire


A Genova è caduto un ponte. Un ponte trafficato, iconico per le forme eleganti, fondamentale per la mobilità della Liguria e di tutto il Nord Italia. È una tragedia in cui è facile identificarsi: per chi è passato almeno una volta su quel ponte, per chi si trovava in viaggio verso le vacanze, per chi semplicemente si sposta in auto usando infrastrutture spesso risalenti agli anni del boom economico. In meno di un’ora dal disastro, si è scatenato un dibattito pubblico non degno di un paese civile. Ministri e utenti di social network si sono trovati ad urlare accuse contro soggetti già additati come colpevoli, a spiegare le cause della tragedia come se fossero ovvie e a enunciare le soluzioni da adottare immediatamente. 

Ci siamo dentro tutti in questo mare. E il naufragare non è affatto dolce


E’ questo il Mediterraneo raccontato da Armin Greder (Orecchio Acerbo editore e Amnesty International, 2017): uno spazio dilatato e incerto che tiene insieme due sponde opposte, due mondi, le loro economie, le storie personali e collettive che in questo mare si confondono. Una dolente meditazione di sole immagini.

Abitare. Un mondo in cerca di senso


Il patrimonio abitativo che per decenni è stata la forma più evidente della ricchezza collettiva prodotta oggi costituisce un peso per molte famiglie, che richiede investimenti e manutenzione al di sopra delle loro possibilità economiche. Da qui un diffuso e intenso abbandono anche del patrimonio abitativo privato.

Chi collabora, vince


Nella staffetta non vince la squadra che ha i giocatori migliori, i più veloci, i più scattanti. Vince la squadra con la migliore sincronia e sintonia di gruppo. Ce lo ha spiegato Yves Morieux, direttore del Boston Consulting Group’s Institute for Organization, grande esperto di processi collettivi.

Se l’emergenza mette a nudo il territorio che cambia


E se avessimo bisogno dell’emergenza per pensare i nostri territori in modo nuovo? Ce lo chiediamo di ritorno da un viaggio nell’Emilia del post-terremoto, a sei anni di distanza dal sisma.

L’onda lunga del terremoto


Fare presto è uno dei mantra con cui rispondere all’emergenza. Che si tratti di improvvise catastrofi naturali o problemi lasciati crescere nell’indifferenza, quando si manifesta un’emergenza la rapidità di risposta è forse la prima preoccupazione di chi si ritrova ad affrontarla. Basta pensare ad un terremoto: tornare rapidamente alla normalità – qualunque cosa essa sia - sembra l’unico modo a disposizione per fronteggiare l’emergenza. Fare presto è quasi sinonimo di fare bene: è dimostrazione di capacità tecniche, abilità gestionali, persino resilienza. Una capacità di tener botta, come dicono in Emilia, che però non fa i conti con l’onda lunga del terremoto.

Rigenerare luoghi, inventare lavori: contiamoci!


La call PRiNT. Reinventare il lavoro, aggregare persone, rigenerare comunità promossa dalla collana editoriale New Fabric di Pacini Editore: raccontare esperienze, progetti, storie che parlano di “territori reattivi”, in cammino per il riscatto e il cambiamento a partire dai progetti di rigenerazione urbana.

Decalogo per una sana urbanistica a misura di mafia


Facilitare il consumo di suolo. Sostenere la nuova edilizia del mattone-cemento. Lavorare in regime di emergenza. manipolare la filiera dei rifiuti. Controllare il ciclo alimentare. Entrare nel sistema delle grandi opere. Intervenire nelle catastrofi.

“The Flop Experiment”. Quando a un’idea geniale manca il design dell’idea


L’idea è geniale, la messa in opera lascia perplessi. Basta entrare a Palazzo Strozzi in questi mesi e trovarsi davanti due scivoli elicoidali, che si incrociano nel cortile per comprendere l’altissimo potenziale di spiazzamento della mostra “The Florence Experiment”, progettata dall’artista Carsten Höller e dallo scienziato Stefano Mancuso, e curata da Arturo Galansino. Che cosa ci fanno due scivoli di 20 metri dentro un palazzo rinascimentale? Ho portato con me cinquanta studenti di architettura per provare a capirlo.
Cosa è più rischioso? La vita delle persone messa in gioco in modo repentino, i danni materiali provocati da eventi naturali previsti o prodotti dall’incuria del territorio?

Territori a rischio. Borghi e paesi del “cuore d’Italia” in pericolo: da cosa?


Ormai è certo: il rischio non è un dato…certo! Non è misurabile in senso assoluto. Dipende certamente da condizioni ambientali e geologiche, ma stiamo scoprendo delle faglie e fragili latenti che si snodano da anni tra dinamiche demografiche e sociali, economiche e politiche, alimentandosi e sostenendosi amplificando i livelli di pericolosità.
Cosa è più rischioso? La vita delle persone messa in gioco in modo repentino, i danni materiali provocati da eventi naturali previsti o prodotti dall’incuria del territorio?

Se la salvezza delle città non passa (solo) dai big data


I dati sono il petrolio del XXI secolo. A dirlo è l’Economist, parlando delle compagnie che ogni giorno di più devono la propria ricchezza alle informazioni che riescono a catturare, analizzare e rivendere a soggetti terzi. I big data infatti sono una presenza sempre più pervasiva nelle città e nelle società contemporanee: da una parte, aumentano i dispositivi in grado di tracciare spostamenti, preferenze e consumi; dall’altra, continuano a crescere le analisi che, grazie ai dati così raccolti, riescono a descrivere fenomeni e profilare individui in modo sempre più preciso.

Gli habitat che fanno crescere l’impresa sociale


Solo coniugando un pensiero che non distingue (smart?) e un agire che si misura con la concretezza dei contesti di vita e con la nudità della vita delle persone (accogliente?) potremo cercare vie di uscita al guado culturale da cui il Paese stenta a riemergere.

Immigrati in Italia: i luoghi comuni


Spostiamo l’attenzione sui problemi. Guardiamo più in là. Torniamo a capire che succede in Africa (come da mesi chiede Alex Zanotelli), cerchiamo di capire chi e cosa spinge i bambini africani e latino americani e asiatici a migrare da soli, leggiamo dietro i numeri del mercato delle armi, cerchiamo di capire il legame tra guerre, disastri ambientali e nuove migrazioni.

La comunicazione che fa bene all’impresa sociale


Il sociale, che è un’idea, una visione del mondo, per la prima volta viene descritto come un prodotto made in Italy, buono come la mozzarella di bufala o il pesto ligure. Un prodotto nato e sviluppato dalla creatività italiana.

A Milano il lavoro è donna


Mestieri muoiono e mestieri nascono continuamente in un Paese che è forse più generativo delle sue rappresentazioni mediatiche. Crisi non significa, infatti, soltanto scomparsa di modelli di riferimento ma anche occasione di cambiamento e nascita di nuove forme di lavoro.

Piccole scienziate crescono


Pirati con grandi vascelli, pompieri con autobotti rosse fiammanti, piloti di aerei che solcano i cieli, contadini con fattorie piene di trattori e di animali, astronauti con tute luminose e astronavi colorate. L’immaginario della mia infanzia, così come quello delle generazioni successive alla mia, compresi i miei figli, è stato popolato dai piccoli omini di colore giallo della Lego. Versatili personaggi pronti a vivere ogni sorta di avventura nei mondi costruiti da perfetti e infiniti mattoncini di plastica. Pirati, pompieri, contadini, astronauti, benzinai, medici…tutti rigorosamente maschi.

I giardinieri volanti e i loro amici


Li invidio un po’, vedendoli calare dall’alto tutti imbragati, metà Spiderman, metà scalatori del futuro. Sono i nuovi abitatori dei cieli urbani. I giardinieri volanti si arrampicano, ancorati con corda e moschettone, su grattacieli e palazzi - a Milano li si può vedere all’opera sul Bosco verticale di Boeri - e col caschetto di sicurezza bel fissato in testa e cesoie e concimi alla mano, si prendono cura di piante e alberi da terrazzo.

Le buone idee vengono a vent’anni


Care ragazze e ragazzi, tempi strani quelli che corrono. Tempi di grandi preoccupazioni e di domande radicali, che vi accompagnano fin da quando, finite le superiori, decidete di iscrivervi all’università. Vale la pena studiare? Se non sono il merito e la conoscenza a fare la differenza nei luoghi di lavoro ma i natali e “le conoscenze”, come posso essere motivato a studiare con passione e generosità?

Le nuove frontiere del progetto di territorio nei Paesi “emergenti”


Un territorio e un contesto quello colombiano, che potrebbe aver la forza di divenire metafora, in grado di formulare considerazioni dove poter misurare la questione del ruolo dell’architettura e di chi si occupa di territorio da quell’Italia che ne ha fornito, a volte in modo inconsapevole, i geni culturali, dal nome stesso del continente e di varie porzioni di esso, all’ispirazione delle città ideali –da quelle coloniali fondate con la Ley de Indias fino a Brasilia-, a quel concetto ispiratore di patrimonio naturale che dalle terre italiche è stato trapiantato nei primi parchi nazionali esistenti al mondo, recuperando chissà quelle belle intuizioni proprie di un Nuovo Mondo e di un modo nuovo di vivere il territorio.

Sotto sequestro il coraggio dell’innovazione di Stefano Boeri


Siamo di fronte all'ennesima follia italiana. In un paese in cui la speculazione edilizia e l'abuso delle regole sono state sistematiche si colpisce l'unico intervento intelligente, bello, funzionale, temporaneo e lungimirante realizzato dopo il sisma. Il centro polivalente di protezione civile di Norcia, realizzato gratuitamente da Stefano Boeri con i soldi raccolti dal Corriere e La 7, costituisce l'esempio migliore di come si dovrebbe costruire: la tempestività, la scelta dei materiali, il linguaggio architettonico.
Vogliamo dare massima visibilità al comunicato stampa dello Studio Boeri.
Esprimiamo a Stefano la più grande stima e apprezzamento. Continueremo a raccontare ai nostri studenti che c'è sempre un altro modo per costruire, che purtroppo si paga sempre il coraggio e l'ardire dell'innovazione ma non  ci sono altre strade se vogliamo diventare un Paese più civile e responsabile. Continueremo a pensarlo, a scriverlo, a praticarlo nella nostra professione. 

Borghi abbandonati: censimento di un’Italia che scompare


I borghi abbandonati non sono nel nostro Paese delle eccezioni territoriali ma sono una realtà diffusa su tutto il territorio nazionale, che merita attenzione. L’Italia vanta numerosissimi primati, molti positivi, altri negativi, ma fra questi c’è quello di avere il più elevato rapporto fra paesi abbandonati e quelli abitati.

Città e pensiero divergente: le soluzioni sono sempre fuori dagli schemi


Ci sono città che di fronte alla povertà e al degrado costruiscono scuole, cinema, biblioteche. Città che rispondono alla violenza urbana incrementando le nuove tecnologie, i trasporti pubblici, le centralità turistiche. Città che sviluppano piste ciclabili, parchi attrezzati e piscine in mezzo alle periferie.

I 25 ambientalisti che non sapevano di esserlo


Questi sono – a nostro parere – i 25 ambientalisti che vale la pena di conoscere. Nessuno lo è o lo è stato in senso stretto. Sono scrittori, medici, giornalisti, storici dell’arte, scienziati che in forme diverse hanno saputo coniugare il loro sapere con i temi dell’ecologia e dell’ambiente. E hanno capito che ogni professione, quanto è veramente etica, si prende cura dell’ambiente e del suo futuro.

Infrastrutture e tecnologie: territori connessi e società divise


La mobilità è fondamentale per ciascun individuo: permette di accedere alle opportunità messe a disposizione dalle città, rendendo possibile realizzare gli obiettivi di vita personali e partecipare alla vita collettiva. La mobilità è uno strumento chiave per società più coese e la città non può esistere senza le interazioni permesse (anche) dalla mobilità. Proprio grazie alla mobilità, diventa necessario parlare di urbano più che di città.

Suolo: materiale di progetto


Camminiamo su comodi marciapiedi lastricati, attraversiamo strade asfaltate e quando entriamo in casa - passate le scarpe sullo zerbino - non seminiamo tracce dei luoghi che abbiamo percorso. Ci verrebbe da dire che la crosta del pianeta è dura e minerale, ma non è così.

Rigenerazione urbana: dalle cose alle persone


Prendersi cura dei luoghi, contrapporre un vitalistico desiderio collettivo di regalare una seconda giovinezza a edifici, piazze, borghi storici salvandoli dal loro inevitabile abbandono. La mission di queste quattordici belle storie è solo all’apparenza banale.

Quella volta a casa di Gillo Dorfles


E' una delle più belle foto di Gillo. Ieratico, nella sua altera e compiaciuta inespressività. Volle regalarmi l'originale per ringraziarmi dell'intervista - pensate un po' - che avremmo inserito in un mio piccolo libro. Parlammo di design e della storia del '900, di creatività e ispirazione, di miti e maestri, e alla fine gli chiesi: "Qual è l'oggetto che avresti voluto disegnare?" E lui: "la Porsche Carrera, senza alcun dubbio". Era il 2008 e di anni ne aveva appena 97...

Amazon o le cooperative di comunità: chi genera oggi lavoro nei territori?


Il lavoro e la città sono intrinsecamente legati. Una città si fonda sul lavoro (il negotium, le attività legate al fare) e sull’effimero (l’otium, le attività legate al non fare). Quanto otium e negotium siano cruciali nella salute e nella vita di una città lo cogliamo quando i sistemi urbani vanno in crisi. Quando un sistema economico collassa anche la città muore. Vanno in crisi i servizi, l’abitare, i sistemi pubblici. Ci sono esempi molto evidenti di questo collasso: una crisi che dal piano economico si allarga a quello sociale e ambientale.

Consumo di suolo: una questione civile che riguarda tutti


Esiste uno scarto profondo fra le parole e le cose, tra le asserzioni di principio e le prassi, nel nostro Paese. A parole tutti apprezzano le bellezze del paesaggio, la cultura e il cibo; tutti difendono la terra e l’agricoltura. Ma non sempre alla consapevolezza della ricchezza del nostro patrimonio artistico e naturale, corrisponde un altrettanto matura cultura civile, capace di esprimere con gesti concreti l’accudimento, la presa in carico e la difesa della cultura e dell’ambiente. Gli italiani, mentre lodano le ricchezze che rendono noto il nostro Paese nel mondo, dimostrano nei fatti scarsa attenzione a come il territorio italiano venga maltrattato e svenduto agli interessi di corruttori, speculatori e mafiosi. La distanza tra percezione collettiva e diffusa di un valore (la Bella Italia) e comportamenti pubblici e collettivi (l’Italietta) appare evidente.

Che cosa serve per essere un bravo insegnante?


Un insegnante è il tono della propria voce, che può modulare come uno strumento musicale per evitare la noia degli studenti. Un’ora in classe non è molto diversa da un’ora di teatro, dove passano parole, emozioni, sentimenti.

La moda di bambinizzare gli spazi di lavoro


Piccoli animaletti appesi alle pareti, cuscini appoggiati a terra dove sdraiarsi gioiosamente, amache appese alle pareti ed enormi scivoli. Non è la nuova estetica degli asilo nido o delle nursery da ospedale. Bambinizzare gli spazi di rappresentanza è diventata l’ultima tendenza del design di interni di grandi sedi bancarie e multinazionali

Casa: una questione di scarsità o di equità?


È evidente che la scarsità di case, che corrisponde alla difficoltà di molti ad avere una casa dignitosa, non è problema di quantità ma di equità e di pari opportunità nell’accesso alle risorse. Nelle società moderne la scarsità - di case, di servizi, di beni, di cibo - non esiste di per sé, è sempre il frutto di meccanismi di “produzione collettiva”, che ha stretti legami con i valori, la qualità delle relazioni sociali, con lo sguardo con cui si gestiscono i beni e si affronta il futuro.

Il nuovo libro di Salvatore Settis tra etica, architettura e democrazia


Se avessi letto il libro senza sapere chi l’ha scritto penserei all’opera di un giovane studioso. Questo farsi dilettanti di più saperi è naturalmente una scelta tutt’altro che ingenua, perché solo una pratica curiosa e riflessiva, senza il pregiudizio che deriva dalla conoscenza, può produrre nuovo pensiero. Il libro di Settis è infatti densissimo, colto, pieno di riferimenti. E’ il libro maturo di un libero pensatore e di uno studioso preparatissimo, che si mette in dialogo con gli architetti a cui pone domande ineludibili.

Muoversi nella città del futuro. Esiste una ricetta perfetta?


Un grande fermento attraversa le città e la mobilità urbana sul finire di questo decennio. La battuta è banale: “tutti sono elettrizzati” dalle crescenti aspettative verso la propulsione elettrica, vista come una radicale soluzione ai problemi di inquinamento di cui il settore dei trasporti è uno dei principali responsabili in ambito urbano.

La casa come specchio del Paese


Se osserviamo l’abitare nella sua dimensione di diritto fondamentale, emergono paradossi e aporie. L’Italia è il primo paese in Europa per numero di case in relazione a quello delle famiglie, ma ci sono case senza abitanti e abitanti senza case. Chi cerca casa e non la trova, chi ha molte case e le tiene vuote. Chi ha bisogno di case e non riesce a comprarle, chi continua a costruire case e non riesce a vendere.

La terra ci nutre. Perché le mele non crescono nei supermercati


Un’agricoltura di qualità, accessibile e controllata, che opera dentro una rete di relazioni, può valorizzare il proprio compito educativo contribuendo ad accrescere una cultura della buona alimentazione, collaborando con mense e scuole territoriali, favorendo l’accesso alle attività agricole di qualità anche alle nuove generazioni.

Salvare i borghi. Quali? Tutti? Le trappole del bene assoluto


La politica deve affermare valori universali e al contempo saperli tradurre in soluzioni e percorsi realizzabili. Non è facile, soprattutto quando i contenuti valoriali sono forti e la mission è eticamente rilevante, come nel caso di temi ambientali o sociali, si rischia di sovrapporre e confondere i due piani.

Quando il terremoto distrugge tutto, anche il senso critico


Slogan facile e condivisibile da tutti. Peccato che imponga tempi di ricostruzione a quindici – venti anni e, per citare Renzo Piano, due generazioni per mettere in sicurezza il Paese. E’ questa la risposta che possiamo dare ai nostri figli? E poi, i vent’anni  della ricostruzione di Gemona (nel ’76) sono equiparabili a vent’anni di oggi? Con aspettative umane e temporalità radicalmente cambiate rispetto al passato siamo disposti ad attendere così tanto? E queste tempistiche varranno anche come codice per i terremoti a venire?

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"Quando ci siamo trovati a casa questi ragazzi per la prima volta... ci si è aperto un mondo". La storia di accoglienza…


Per ricucire la società servono i placemaker. L’articolo di Dario Di Vico – Corriere della Sera

«Professionisti ibridi capaci di conciliare i bisogni con l’immaginazione, la creatività quotidiana con la salute del…


Le città del futuro. La difficile missione degli inventori dei luoghi che abiteremo – Avvenire

Il placemaker è colui che ricuce e riconnetti spazi abitativi e città


Il placemaker è il genio contemporaneo

Il placemaker non costruisce, ma connette, re-inventa, rigenera. Non deve aggiungere, semmai deve togliere. Il suo…


Un contributo originale al dibattito sulle città del futuro | Placemaker – The Collector

Elena Granata pone al centro della sua riflessione la capacità che alcune persone hanno di uscire dal proprio ambito…


URBICIDIO. La parola che pensavo di avere dimenticato

Scrivo di città nei giorni in cui si sta consumando - inatteso e sconcertante - un nuovo urbicidio nel cuore…


Una conversazione tra Elena Granata, Alfonso Femia & Giorgio Tartaro – 500×100 Tivù

Per una nuova narrazione dei luoghi: tra immaginazione ed architettura


Ma i tuoi lo sanno che sei della Cisl? Un docu-film racconta una nuova generazione di sindacalisti

La generazione che emerge dal docu-film è una generazione consapevole, attenta ai diritti, alla giustizia sociale ma…


Paolo Bovio intervista Elena Granata nella nuova puntata del podcast CITTÀ – Will Media

Sempre più spesso sentiamo parlare di rigenerazione urbana. Da dove arriva questa idea e perché quella che stiamo…


Chi sono i Placemaker? – Interni Magazine

Elena Granata ha dedicato un libro ai protagonisti delle rivoluzioni urbane. Si intitola Placemaker ed è pieno di…


La cultura investe nelle periferie | Elena Granata a Che giorno è – Rai Radio 1

La cultura investe nelle periferie con Elena Granata, il suo ultimo libro "Placemaker. Gli inventori dei luoghi che…


Spazio. Tempo. Umanità.

C'è bisogno di togliere piuttosto che di aggiungere, di aprire spazi per tutti. Analisi e spunti progettuali per…


L’immaginazione è l’arma per cambiare i luoghi scartati – Intervista per Fondazione Mario Diana

‘Immagina se’ è un’espressione dell’architetto inglese Rob Hopkins, ma il meccanismo dell’immaginazione non è degli…


La sterilizzazione sta uccidendo le città, una conversazione con Elena Granata – cheFare

Al di là dei singoli esempi positivi o negativi, quello che più in generale si nota è come “da tempo l’architettura ha…


Placemaker. Dialogo con Elena Granata. Centrale dell’Acqua a Milano

I Placemaker hanno competenze ibride, sono capaci di conciliare i bisogni con immaginazione, creatività quotidiana con…


La città che potremmo avere con metà delle auto in circolazione – Repubblica

I primi dati della sperimentazione avviata a Genova da un mese. Gli esempi di Lussemburgo, Estonia e Belgio. Strategie…


Ripensare le città. Intervista a Elena Granata ospite a Geo su Rai 3

Intervista di Sveva Sagramola nella puntata di Geo su Rai 3 del 17 gennaio 2022


Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo – Rivista Il Mulino

Il Placemaker è una persona che, indipendentemente dalla formazione, si pone la questione di come trasformare in meglio…


E se il pianeta lo salvassero i disimpegnati? | Elena Granata | Il video completo – TEDxMilano

Siamo cresciuti attribuendo molto valore alla consapevolezza dei problemi, come alla determinazione e alla volontà…


I luoghi che vivremo. La nuova generazione dei Placemaker. L’articolo di Carlo Ratti – LaStampa

L'Italia conservatrice è più restia a cambiare e a lasciarsi attrarre dalla contaminazione tra arte e architettura. Nel…


La rigenerazione urbana sarà minuta, parola di Elena Granata – thebrief.city

A colloquio con l’architetta, docente di urbanistica, scrittrice e membro della commissione Sherpa del Consiglio dei…


Saperi e competenze di chi inventa i nuovi luoghi che abiteremo. Le riflessioni di Aldo Bonomi sul Sole24ore

"Placemaker" sembra un libro di architettura ma è molto di più, di sociologia urbana e territoriale almeno per me.


“Per ripartire dopo la pandemia servono gli inventori dei luoghi”. Intervista a Elena Granata

Come possiamo intervenire sul cambiamento climatico in atto, alleggerendone le conseguenze? Elena Granata, architetto e…


È il tempo dei “placemakers”? Racconti di inventori dei luoghi che abiteremo

Il placemaker non costruisce, ma connette, re-inventa, rigenera -spiega Granata-. Non deve aggiungere, semmai deve…


L’archistar si sta estinguendo. Inizia l’era del placemaker.

Basta con palazzi e grattacieli fuori contesto. I luoghi ora vanno "rifatti" rispettandone storia e impiego


E se il pianeta lo salvassero i disimpegnati? Elena Granata al TEDxMilano

Attivare i disimpegnati, coinvolgere le persone in esperienze emozionali, moltiplicare le occasioni in cui fare azioni…


Elena Granata, speaker all’evento TEDxMilano Countdown

COUNTDOWN è un’iniziativa globale finalizzata a sostenere ed accelerare la realizzazione delle soluzioni alla crisi…


Il lato folle dell’architettura

Che molti architetti siano folli alle volte l'ho creduto, guardando alcune loro opere. Pensavo fosse un limite mio, che…


Placemaker: i nuovi designer delle città raccontati su Domani da Elena Granata

I placemaker raccontati da Elena Granata sono i nuovi designer della città del futuro, sostenibili per costituzione.…


Che cosa è l’economia civile? In attesa del Festival di Firenze

Lo scopriamo attraverso le parole di Elena Granata, Luigino Bruni, Alessandra Smerilli, Leonardo Becchetti e tutti gli…


Slow Food. La sfida di un destino comune

Genova -  X Congresso nazionale di Slow Food Italia L'intervento di Elena Granata


Le case nei borghi a 1 euro: ha senso?

Conviene comprare le case ad 1 € nei borghi italiani sperduti? Elena Granata ad Omnibus


The Silver Life. Riabitare i borghi di Biella

I nuovi abitanti temporanei delle valli del biellese sono cittadini liberi di lavorare lontani dai centri urbani,…


Milano. La città dalle sette vite, intervento su Il Mulino

Ripensare Milano a partire da una politica della transizione ecologica urbana che sia strategica, integrata e volta ai…


Come sta cambiando Milano? Un confronto con Gad Lerner e Marco Garzonio

Ne discutono Elena Granata, Gad Lerner e Marco Garzoni, autore del libro “La città che sale", Edizioni San Paolo…


I talenti delle donne, ne parliamo a Bookcity 21

Tre donne a confronto su esperienze personali e ricerca, oltre ogni retorica sulle pari opportunità.


“Fare in Lombardia” con Enrico Letta e Carlo Cottarelli

FARE Squadra per uscire da Lockdown. Un momento di confronto e approfondimento su temi di attualità politica e…


Che errore il cartone sulla Shoah che angoscia i bambini proposto nelle scuole primarie

Molti genitori hanno riscontrato reazioni di angoscia nei loro figli. Davvero pensiamo di vaccinare le nuove…


Abitare la terra. Il video calendario delle BCC Romagna

Per tantissimo tempo abbiamo vissuto di rendita, di un patrimonio che ci è stato lasciato da chi è venuto prima di noi.…


Taranto e i nuovi ecosistemi, intervento a Slow Food

Diversi sguardi per creare un momento di riflessione sul presente e sul futuro delle città, sui percorsi di…


Biden non sceglie sette uomini: e fa una rivoluzione

Pluralismo, capacità di condividere una linea comune, preparazione e carisma: finalmente le donne chiamate ad assolvere…


La scuola fa la differenza

Se è giusto preoccuparsi dei posti di lavoro e delle attività economiche oggi in crisi, altrettanto giusto è…


Dialogo con Stefano Mancuso: le città future, cosa possiamo imparare dalla natura.

Un confronto sulla necessità di ripensare l’ambiente, il rapporto tra centro e periferie, l’equilibrio tra natura e…


Storie e idee per ricominciare. L’intervista di Fabio Pizzul a Elena Granata

Quale impatto ha avuto Covid-19 sulle nostre città e come possiamo riorganizzarle per una nuova normalità che appare…


Fare Milano. Ripensare lo Spazio, un Nuovo Modello di Città Sostenibile

Sette temi. Sette gruppi di lavoro. Sette enti che raccoglieranno le sfide e proporranno idee e progetti per disegnare…


Firenze – Festival Nazionale dell’Economia Civile

Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è un luogo di incontro per dare forza e slancio a una grande, democratica e…


Bosco Spaggiari

Dove possiamo ritrovare il nostro legame più profondo con la terra e con la natura? Ce lo siamo domandati spesso in…


L’Italia dei borghi: abbandono e nuove prospettive

I borghi abbandonati sono una realtà diffusa su tutto il territorio nazionale. Il progetto del Borgo Organizzato vuole…


Scuola e territorio – Festival Nazionale dell’Economia Civile 2020

Abbiamo guardato ai luoghi di innovazione sociale che hanno nella densità relazionale il loro punto di forza. Contesti…


Povero il Paese che ha bisogno di sarti ed eroi

La voglia di non stare ad aspettare che la soluzione arrivi dall’alto, è incarnata dal popolo delle Sartine: movimento…


Con la tua voce. Appello in sei punti agli insegnanti di scuola primaria di tutta Italia

Non perdiamo l’occasione – in questo tempo di quarantena – di far sentire la nostra voce nelle case dei nostri bambini,…


Luoghi e innovazione sociale

Abbiamo guardato ai luoghi di innovazione sociale che hanno nella densità relazionale il loro punto di forza. Contesti…


La città, il nostro futuro

Manca la capacità di connettere in misure decise e coerenti, quella galassia di azioni e buone pratiche che riguardano…


Lavoro, sviluppo, ambiente: il Nord per l’Italia

Il Nord tra Italia ed Europa: sfide e opportunità per i nostri territori


Donne che sanno stare al loro posto

Le donne che sanno stare al loro posto, sono quelle che cercano il loro posto nel mondo, il motivo per cui sono nate,…


La forza dell’empatia nei cartoon digitali

“Wanny, a dream come true” è una storia di passione, di tenacia e fiducia in se stessi, studiata per Il Bisonte, il…


Milano e uno sviluppo equo e sostenibile

Milano, come tante altre grandi metropoli del mondo, oggi possiede qualcosa che gli economisti faticano a quantificare,…


Sardine: senza bandiere e senza logo

È il tempo delle piazze, delle piazze della società civile. Piazze in cui stare stretti come sardine. Una metafora…


Un nuovo pensiero creativo per ripensare le città

L'incontro con l'autore per discutere le tematiche affrontate nel libro "Biodivercity. Città aperte, creative e…


In nome di Venezia, contro Venezia

Non era fragile Venezia, è stata violata dall’azione dell’uomo in nome della sua salvaguardia. E il primo effetto è…


Il paradosso ambientale. Virtuosi nelle città, barbari nella natura

È dei territori senza nome e senza mappe che dovremo tornare ad occuparci e preoccuparci. È lì che il capitalismo sta…


Jova beach party: musica e ambiente una sfida concreta senza ipocrisie

Il Jova Beach Party è un concerto che lancia (anche) messaggi sull’ambiente o è una manifestazione ambientalista che fa…


Scuole dell’infanzia di Milano. Una questione politica

Per la prima volta che io ne abbia memoria, Milano non garantisce a tutti i propri bambini, in piena e dilagante crisi…


Notre Dame. Anche le cattedrali bruciano

La forza di quelle immagini non deve in alcun modo suscitare in noi interpretazioni millenaristiche e da fine del…


Pensare il territorio fuori dalle trappole dei beni assoluti

Quando negli anni Cinquanta ci siamo lasciati alle spalle il mondo contadino, la nostra agricoltura, la cura del…


Dal coraggio dei bambini dirottati, una lezione per tutti

Il male c’è, è tra noi, esplode, si maschera e poi esplode, non ha colore, non ha nazionalità, nasce dal malessere,…


La geografia di un’aula universitaria

Secondo Tanya Menon - docente americana, studiosa di dinamiche di gruppo - farei bene a cambiare subito di posto i miei…


Global strike for future. Milano 15 marzo 2019. Noi ci siamo!

Quando avevo più o meno otto anni, sentii parlare per la prima volta del cambiamento climatico, o riscaldamento…


In un mondo alla rovescia chi produce armi parla di responsabilità sociale

Un imprenditore che nel nostro Paese offre servizi di welfare, asili nido e assistenza ai propri dipendenti e poi, con…


Se le piazze si allagano è una buona notizia

Se tutto il resto del mondo lavora per evitare gli allagamenti nelle città, per fare defluire le acque il più…


Tutta colpa della scrivania? Come cambiano gli spazi del lavoro

La guerra è stata da tempo dichiarata. Scrivanie, cassettiere, armadietti, spazi chiusi, ogni traccia residua di…


Giocare su un ponte? Forse si può (ma non a Genova)

“Non vogliamo solo rifare velocemente il Ponte Morandi, ma anche renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in…


A Genova è caduto un ponte. Il dovere di capire e di farci capire

A Genova è caduto un ponte. Un ponte trafficato, iconico per le forme eleganti, fondamentale per la mobilità della…


Ci siamo dentro tutti in questo mare. E il naufragare non è affatto dolce

E’ questo il Mediterraneo raccontato da Armin Greder (Orecchio Acerbo editore e Amnesty International, 2017): uno…


Abitare. Un mondo in cerca di senso

Il patrimonio abitativo che per decenni è stata la forma più evidente della ricchezza collettiva prodotta oggi…


Chi collabora, vince

Nella staffetta non vince la squadra che ha i giocatori migliori, i più veloci, i più scattanti. Vince la squadra con…


Se l’emergenza mette a nudo il territorio che cambia

E se avessimo bisogno dell’emergenza per pensare i nostri territori in modo nuovo? Ce lo chiediamo di ritorno da un…


L’onda lunga del terremoto

Fare presto è uno dei mantra con cui rispondere all’emergenza. Che si tratti di improvvise catastrofi naturali o…


Rigenerare luoghi, inventare lavori: contiamoci!

La call PRiNT. Reinventare il lavoro, aggregare persone, rigenerare comunità promossa dalla collana editoriale New…


Decalogo per una sana urbanistica a misura di mafia

Facilitare il consumo di suolo. Sostenere la nuova edilizia del mattone-cemento. Lavorare in regime di emergenza.…


“The Flop Experiment”. Quando a un’idea geniale manca il design dell’idea

L’idea è geniale, la messa in opera lascia perplessi. Basta entrare a Palazzo Strozzi in questi mesi e trovarsi davanti…


Territori a rischio. Borghi e paesi del “cuore d’Italia” in pericolo: da cosa?

Ormai è certo: il rischio non è un dato…certo! Non è misurabile in senso assoluto. Dipende certamente da condizioni…


Se la salvezza delle città non passa (solo) dai big data

I dati sono il petrolio del XXI secolo. A dirlo è l’Economist, parlando delle compagnie che ogni giorno di più devono…


Gli habitat che fanno crescere l’impresa sociale

Solo coniugando un pensiero che non distingue (smart?) e un agire che si misura con la concretezza dei contesti di vita…


Immigrati in Italia: i luoghi comuni

Spostiamo l’attenzione sui problemi. Guardiamo più in là. Torniamo a capire che succede in Africa (come da mesi chiede…


La comunicazione che fa bene all’impresa sociale

Il sociale, che è un’idea, una visione del mondo, per la prima volta viene descritto come un prodotto made in Italy,…


A Milano il lavoro è donna

Mestieri muoiono e mestieri nascono continuamente in un Paese che è forse più generativo delle sue rappresentazioni…


Piccole scienziate crescono

Pirati con grandi vascelli, pompieri con autobotti rosse fiammanti, piloti di aerei che solcano i cieli, contadini con…


I giardinieri volanti e i loro amici

Li invidio un po’, vedendoli calare dall’alto tutti imbragati, metà Spiderman, metà scalatori del futuro. Sono i nuovi…


Le buone idee vengono a vent’anni

Care ragazze e ragazzi, tempi strani quelli che corrono. Tempi di grandi preoccupazioni e di domande radicali, che vi…


Le nuove frontiere del progetto di territorio nei Paesi “emergenti”

Un territorio e un contesto quello colombiano, che potrebbe aver la forza di divenire metafora, in grado di formulare…


Sotto sequestro il coraggio dell’innovazione di Stefano Boeri

Siamo di fronte all'ennesima follia italiana. In un paese in cui la speculazione edilizia e l'abuso delle regole sono…


Borghi abbandonati: censimento di un’Italia che scompare

I borghi abbandonati non sono nel nostro Paese delle eccezioni territoriali ma sono una realtà diffusa su tutto il…


Città e pensiero divergente: le soluzioni sono sempre fuori dagli schemi

Ci sono città che di fronte alla povertà e al degrado costruiscono scuole, cinema, biblioteche. Città che rispondono…


I 25 ambientalisti che non sapevano di esserlo

Questi sono – a nostro parere – i 25 ambientalisti che vale la pena di conoscere. Nessuno lo è o lo è stato in senso…


Infrastrutture e tecnologie: territori connessi e società divise

La mobilità è fondamentale per ciascun individuo: permette di accedere alle opportunità messe a disposizione dalle…


Suolo: materiale di progetto

Camminiamo su comodi marciapiedi lastricati, attraversiamo strade asfaltate e quando entriamo in casa - passate le…


Rigenerazione urbana: dalle cose alle persone

Prendersi cura dei luoghi, contrapporre un vitalistico desiderio collettivo di regalare una seconda giovinezza a…


Quella volta a casa di Gillo Dorfles

E' una delle più belle foto di Gillo. Ieratico, nella sua altera e compiaciuta inespressività. Volle regalarmi…


Amazon o le cooperative di comunità: chi genera oggi lavoro nei territori?

Il lavoro e la città sono intrinsecamente legati. Una città si fonda sul lavoro (il negotium, le attività legate al…


Consumo di suolo: una questione civile che riguarda tutti

Esiste uno scarto profondo fra le parole e le cose, tra le asserzioni di principio e le prassi, nel nostro Paese. A…


Che cosa serve per essere un bravo insegnante?

Un insegnante è il tono della propria voce, che può modulare come uno strumento musicale per evitare la noia degli…


La moda di bambinizzare gli spazi di lavoro

Piccoli animaletti appesi alle pareti, cuscini appoggiati a terra dove sdraiarsi gioiosamente, amache appese alle…


Casa: una questione di scarsità o di equità?

È evidente che la scarsità di case, che corrisponde alla difficoltà di molti ad avere una casa dignitosa, non è…


Il nuovo libro di Salvatore Settis tra etica, architettura e democrazia

Se avessi letto il libro senza sapere chi l’ha scritto penserei all’opera di un giovane studioso. Questo farsi…


Muoversi nella città del futuro. Esiste una ricetta perfetta?

Un grande fermento attraversa le città e la mobilità urbana sul finire di questo decennio. La battuta è banale: “tutti…


La casa come specchio del Paese

Se osserviamo l’abitare nella sua dimensione di diritto fondamentale, emergono paradossi e aporie. L’Italia è il primo…


La terra ci nutre. Perché le mele non crescono nei supermercati

Un’agricoltura di qualità, accessibile e controllata, che opera dentro una rete di relazioni, può valorizzare il…


Salvare i borghi. Quali? Tutti? Le trappole del bene assoluto

La politica deve affermare valori universali e al contempo saperli tradurre in soluzioni e percorsi realizzabili. Non è…


Quando il terremoto distrugge tutto, anche il senso critico

Slogan facile e condivisibile da tutti. Peccato che imponga tempi di ricostruzione a quindici – venti anni e, per…