Appello in sei punti agli insegnanti di scuola primaria di tutta Italia
Da un giorno con l’altro, senza alcun preavviso almeno in Lombardia, i bambini della scuola primaria si sono trovati a casa da scuola, per l’emergenza coronavirus. C’è chi ha lasciato libri e quaderni in classe, chi non ha ben compreso il motivo dell’interruzione perché più piccolo, c’è chi ha espresso cosa gli manchi di più di questa brusca interruzione… la voce della propria maestra, del proprio maestro, prima via all’apprendimento.Il progetto #conlatuavoce - ideato da Anna Granata ricercatrice in Pedagogia dell’Università di Torino, in collaborazione con colleghi del corso di laurea in Scienze della formazione primaria e insegnanti lombardi e piemontesi – è stato lanciato con un video-appello in sei punti agli insegnanti di scuola primaria di tutta Italia. Fate sentire la vostra voce ai vostri bambini: è solo così che manterranno un legame con la scuola. Il testo dell’appello in sei punti
Cari maestre e cari maestri,Non perdiamo l’occasione – in questo tempo di quarantena – di far sentire la nostra voce nelle case dei nostri bambini, tenendo viva in loro la voglia di imparare.Come?
1. Con la propria voce
Roca, stridula, dolce, severa, gentile, decisa...
Non importa come sia la nostra voce, ma sentirla può essere per i bambini un’emozione grandissima. Non può esserci nessuna motivazione a imparare… senza l’ineguagliabile voce del proprio insegnante.
2. Con lo smartphone
Che viva in un attico o in un monolocale, in un quartiere del centro o di periferia… uno smartphone c’è in ogni famiglia. Per essere sicuri di arrivare a tutti i nostri allievi - nessuno escluso! - usiamo in primo luogo questo mezzo. Non è il tempo di schede da stampare e compilare.
3. Con il ritmo della settimana
Chi avrebbe mai detto che ci sarebbe mancato il lunedì?
Eppure dare un ritmo al nostro tempo è proprio ciò che ci distingue dagli animali. Solo noi abbiamo gli “strapoteri”, anche a distanza, di restituire ai bambini il ritmo della settimana, con un nuovo input da parte nostra.
4. Con obiettivi realistici
Non preoccupiamoci del “programma perduto”. Diamoci piuttosto pochi obiettivi, che coinvolgano più discipline. Italiano, matematica e senza dubbio motoria… perché costretti nei confini delle case i bambini mantengano salute fisica e mentale.
5. Con le cose di casa
Ogni casa è un mondo di oggetti, simboli, sapori, profumi. Si può fare scienze con gli ingredienti in cucina o con il sole che entra dalla finestra e ci racconta il tempo. Cerchiamo di cercare di creare un ponte tra casa e scuola che resterà anche dopo questo tempo di quarantena.
6. Con l’iniziativa del bambino
In questo tempo in cui tutto è sottosopra, lo spirito di iniziativa dei bambini ci sorprende. Chiediamo loro un diario, una foto o un disegno, da condividere anche coi loro compagni, per non perderci nulla della loro intensa attività creativa.
Inviate le vostre idee sulla pagina Facebook “Conlatuavoce” -> www.facebook.com/Conlatuavoce