Gli inventori delle città che abiteremo | Visioni Politecniche
Gli inventori delle città del nostro futuro non saranno più (soltanto) gli architetti.Ormai da tempo l’architettura ha perso il proprio ruolo di pungolo intelligente della società, la sua capacità di trasformazione reale dei luoghi e delle città, la sua capacità di generare visioni di lungo periodo. La rapidità dei cambiamenti in corso e le crisi che stiamo attraversando (sanitaria – climatica – geopolitica) richiedono una maggiore capacità di inventare, di immaginare e di sperimentare nuovi modelli economici e di abitare. C’è bisogno di pensare e agire entro un campo di azione completamente nuovo, che decostruisca, rigeneri, reinventi, riconnetta spazi già esistenti, perché l’architettura in quanto attività di costruzione (edilizia) del mondo non appare più adeguata a raccogliere le grandi sfide del nostro tempo. Gli interpreti di questo passaggio d’epoca sono i placemaker, gli inventori geniali dei luoghi che abiteremo. Figure inedite, ibride, plasmatori di spazi, capaci di far nascere nuove economie, di concepire nuovi modi dell’abitare e alternative forme di socialità.