Non potendo costruire, hanno scritto.
Di case, di città,
di quartieri in trasformazione.
Tenute lontane dall'architettura
hanno trovato mille modi per raccontare
le persone e gli spazi della città.
Quando hanno potuto hanno generato
pensiero e visioni lungimiranti, presto dimenticate;
hanno osservato da vicino le città
- nelle loro pratiche quotidiane -
con il distacco che solo chi è escluso dai giochi può avere.
Oggi che dobbiamo ripensare la relazione
tra spazi e vita, tra natura e città,
tra tempi quotidiani e aspettative di benessere,
la prospettiva da cui le donne
guardano il mondo appare cruciale.