Le cose che non ti ho detto. Comunicazione civile per ONG 

Costruire reti di fiducia, tracciare percorsi di speranza, tessere relazioni concrete anche tramite il web. Perché lavorare sul capitale sociale è la sfida della comunicazione civile. Se non racconti la tua storia, qualcun altro la racconterà per te. Se non usi le parole adatte, le parole d’odio travolgeranno la tua storia. Trovare le parole adatte è necessario. Raccontare la propria storia con quelle parole lo è ancora di più. È necessario soprattutto oggi che hate speech e fake news sono state sdoganate anche sul piano istituzionale. Di questo si è parlato nell'incontro di due giorni "Le cose che non ti ho detto" tenutosi all'Abbazia di Mirasole a Milano alla presenza delle principali ONG italiane.«Senza progresso civile non c’è politico che può risolvere da solo i problemi della nostra società». Così Leonardo Becchetti ha commentato il percorso di comunicazione civile e confronto fra le principali ONG italiane sul tema dell'agire umanitario.Tanto lavoro, seminari. Ma soprattutto: uno spazio finalmente aperto al pensiero e al confronto a cui hanno partecipato i comunicatori e i responsabili delle principali Ong. Con:Elena GranataMarco DottiFiore Da LetteraRiccardo Bonacina

Focus delle giornate:- elaborare strategie condivise di comunicazione efficace;- disegnare una mappatura delle tecniche di diffusione e dell’impatto di false notizie, hate speech, bullshit nel settore delle Ong e delle organizzazioni non profit;- fare rete tra comunicatori e dirigenti, agevolando una condivisione di esperienze, competenze e oniettivi.Alla fase analitica ha fatto seguito una fase operativa sulle tecniche di debunking, di contrasto e di gestione della reputazione e dei conflitti in rete.

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