22 aprile 2020
Il design della distanza
EPISODIO 7
Design e creatività avranno una missione difficile ma possibile: ricordare che il virus non coincide con il corpo degli altri. Segni sul terreno, frecce, linee, cantoni, quadri, facilitano un gioco che si fonda sulla distanza e sul coordinamento, sul movimento ma anche sulle relazioni. L’altro non è un nemico da temere, ma un cittadino che abita il nostro stesso spazio in modo coordinato.
9 aprile 2020
Le città che saremo
Cambieremo davvero dopo la crisi coronavirus?
Saremo capaci di trasformare una crisi di portata globale in un grande occasione di riprogrammazione collettiva delle nostre vite e delle nostre città?
Riusciremo a far tesoro di quest’esperienza per innovare il lavoro, la scuola, il welfare, il nostro modo di organizzarci, di muoverci e di comunicare?
Noi ci proviamo con questo Laboratorio sulle città dopo il coronavirus.
Domande, appunti, proposte concrete.
9 aprile 2020
Che cosa pensano gli animali?
EPISODIO 5
Possiamo cercare di cogliere questo improvviso e liberatorio muoversi degli animali, come qualcosa che ha molto da dire. Perché presto usciremo dalle nostre case e non potremo dire di non averli visti né sentiti, nel silenzio e nell’ombra.
9 aprile 2020
Il tempo come unità di misura
EPISODIO 4
Siamo abituati a pensare le città a partire dallo spazio, in modo assolutamente monodimensionale. Come se tutto dovesse dipendere da un buon disegno di edifici, spazi aperti, verde urbano, servizi.
Ma le città - oggi più che mai - hanno molto a che fare con il tempo oltre che con lo spazio.
9 aprile 2020
Città e intelligenza delle connessioni
EPISODIO 3
Nelle grandi città, in quanto sistemi ad alto tasso di biodiversità - culturale, economica e sociale - è più facile che si sperimenti l’intelligenza delle connessioni: quella creatività che si nutre del surplus, dell’eccedenza di stimoli e soluzioni, della varietà di merci e cose in circolazione, dall’alto grado di entropia del sistema più caratteristico degli ambienti urbani.
9 aprile 2020
Densità non è sovraffollamento
EPISODIO 2
Crisi climatica e crisi sanitaria ci chiedono uno sforzo collettivo di intelligenza e di capacità di adattamento.
Ma le due dimensioni, almeno in questa prima fase, non sono così facilmente conciliabili, se passiamo dalla dimensione teorica a quella pratica.
8 aprile 2020
Le piazze sono vuote, le città no
EPISODIO 1
Per chi sa guardare - non soltanto con gli occhi - le nostre città restano piene di vita, di corpi e di anime - le nostre - che rimangono invisibili: vite compresse nei piccoli, grandi, modesti o preziosi formicai che sono le nostre case.
25 settembre 2019
Jova beach party: musica e ambiente una sfida concreta senza ipocrisie
Il Jova Beach Party è un concerto che lancia (anche) messaggi sull’ambiente o è una manifestazione ambientalista che fa (anche) musica? Se cogliamo questa differenza, possiamo capire perché Jovanotti potrebbe avere ragione di reagire a tinte forti alle critiche degli ambientalisti. E perché gli ambientalisti italiani farebbero davvero bene a lasciarsele cantare.
15 marzo 2018
Sotto sequestro il coraggio dell’innovazione di Stefano Boeri
Siamo di fronte all'ennesima follia italiana. In un paese in cui la speculazione edilizia e l'abuso delle regole sono state sistematiche si colpisce l'unico intervento intelligente, bello, funzionale, temporaneo e lungimirante realizzato dopo il sisma. Il centro polivalente di protezione civile di Norcia, realizzato gratuitamente da Stefano Boeri con i soldi raccolti dal Corriere e La 7, costituisce l'esempio migliore di come si dovrebbe costruire: la tempestività, la scelta dei materiali, il linguaggio architettonico.
Vogliamo dare massima visibilità al comunicato stampa dello Studio Boeri.
Esprimiamo a Stefano la più grande stima e apprezzamento. Continueremo a raccontare ai nostri studenti che c'è sempre un altro modo per costruire, che purtroppo si paga sempre il coraggio e l'ardire dell'innovazione ma non ci sono altre strade se vogliamo diventare un Paese più civile e responsabile. Continueremo a pensarlo, a scriverlo, a praticarlo nella nostra professione.
12 febbraio 2018
Quando il terremoto distrugge tutto, anche il senso critico
Slogan facile e condivisibile da tutti. Peccato che imponga tempi di ricostruzione a quindici – venti anni e, per citare Renzo Piano, due generazioni per mettere in sicurezza il Paese. E’ questa la risposta che possiamo dare ai nostri figli? E poi, i vent’anni della ricostruzione di Gemona (nel ’76) sono equiparabili a vent’anni di oggi? Con aspettative umane e temporalità radicalmente cambiate rispetto al passato siamo disposti ad attendere così tanto? E queste tempistiche varranno anche come codice per i terremoti a venire?