Parco vista grattacielo. Perché non possiamo più chiamarla rigenerazione urbana

L’urbanistica serve esattamente a consentire al maggior numero di persone di godere di un bene pubblico e non per favorire quel godimento da parte di pochi. Il suo compito sarebbe proprio quello di evitare, quando possibile, il parco-vista-grattacielo.


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Ridare senso alle città

Ogni città è attraversata da trasformazioni continue, così impercettibili che fatichiamo a vederle. Si tratta di evoluzioni lente di cui ci accorgiamo solo tardivamente e con sorpresa quando la trasformazione è ormai avvenuta.


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Di chi è Milano? | Centro Culturale di Milano

Case e negozi, giovani e famiglie e quel che resta della nostra milanesità. Una città sempre meno degli abitanti e sempre più degli affari. Questione cruciale. Con la politica parte in causa di questa trasformazione. Una metamorfosi che esclude. Che slega anziché favorire legami, relazioni. Riflessione necessaria e preoccupata da dentro la città.


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Critica all’incurioso | Doppiozero

Lasciamoci trasportare dalla fonetica, per far risuonare nella nostra testa parole come curiosità, curioso e cura. È singolare come l’aggettivo “curioso”, che in italiano ha da tempo perso il legame con il suo etimo – colui che si prende cura – recuperi invece tutta la forza evocativa nel suo contrario: incurioso.


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Promesse, attese, aspettative e possibili delusioni

Per anni Milano ha attirato a sé con una promessa: in questa città puoi realizzare il tuo progetto, puoi investire i tuoi capitali, puoi far nascere una nuova impresa, puoi incontrare qualcuno o qualcosa che ti cambia la vita.


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Milano al bivio: città per tutti o del successo di pochi?

Finalmente si torna a parlare di Milano. Dopo anni in cui di Milano non si poteva dire che bene - città del nuovo miracolo, unica città italiana capace di muoversi su scala europea e globale, una specie di città-stato con un proprio destino indipendente dal proprio territorio e dal resto del Paese - tornano alla ribalta le voci dei delusi, degli esclusi, dei disillusi.


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“Perdoni l’insistenza”. L’ossimoro dei tempi che corrono

Non rispondo per un paio di giorni alle mail - quasi tutte di invito o richieste di qualcosa - e vengo raggiunto da persone che entrano in ansia e ti rimandano la stessa mail nel dubbio che tu l’abbia persa.
Non rispondo in tempo reale ad un invito su whatsapp ed ecco che ritrovo lo stesso messaggio sulla posta elettronica o dopo poche ore ricevi una telefonata allarmata - neppure mia madre arriverebbe a tanto - in cui mi chiedono se è successo qualcosa.


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La sanità al centro della politica

La “cultura della prestazione” ha lasciato profonde ferite nelle famiglie lombarde. Ora occorre investire sulla qualità della vita: salute, ambiente, relazioni, casa


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Spazi di negazione | DOPPIOZERO

Ci vorrebbe Georges Perec, lo scrittore amante delle liste e degli elenchi, della descrizione delle cose, delle abitudini e degli spazi ordinari, per stendere un sensato “bestiario” degli spazi della negazione. D’altra parte ognuno di noi potrebbe stendere il proprio elenco, perché non è difficile constatare come la negazione sia la cifra comune di tutte le strutture spaziali che ci circondano.


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Tutte le idee sono sorelle

Molti anni sono passati dalla pubblicazione del nostro libro, Sapere è un verbo all'infinito, ma sono intatte le urgenze di allora riguardo alla scuola, all’educazione, ai luoghi di vita, alla creatività che va educata e lasciata libera, alla necessità di raccontare storie. Dovremmo ripubblicarlo, perché purtroppo poco è cambiato nella scuola italiana. 


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