I 25 ambientalisti che non sapevano di esserlo

I 25 ambientalisti che non sapevano di esserlo

Questi sono – a nostro parere – i 25 ambientalisti che vale la pena di conoscere. Nessuno lo è o lo è stato in senso stretto. Sono scrittori, medici, giornalisti, storici dell’arte, scienziati che in forme diverse hanno saputo coniugare il loro sapere con i temi dell’ecologia e dell’ambiente. E hanno capito che ogni professione, quanto è veramente etica, si prende cura dell’ambiente e del suo futuro.

Romano Guardini, scrittore, filosofo, teologo. La nostra antologia potrebbe aprirsi, scegliendo tra i molti suoi scritti, le Lettere dal lago di Como. La tecnica e luomo, libro scritto nel 1925. In questo libro il filosofo si interroga sulle distruzioni portate da una certa concezione della tecnica che ha modificato radicalmente la relazione tra uomo e ambiente. Nelle sue pagine, afflato poetico e lucidità intellettuale si coniugano nella forma epistolare di una confidenza a cuore aperto.

Carlo Levi, scrittore e pittore tra i più significativi del Novecento. I suoi romanzi e racconti costituiscono una delle testimonianze più vive sull’Italia uscita dalla seconda guerra mondiale: il tramonto di un mondo contadino, il congedo amaro di un Paese già rivolto altrove. In particolare vogliamo ricordare Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, Torino, 1945 e L’orologio, Torino, 1950; più recentemente è stato pubblicato un libro che raccoglie molti dei suoi scritti in prosa, dal titolo, Le mille patrie: uomini, fatti, paesi d’Italia, Donzelli, Roma, 2000.

Leonardo Borgese, scrittore, spirito libero, critico d’arte e pittore italiano, ma soprattutto giornalista del “Corriere della Sera”, posizione dalla quale si espresse più e più volte per difendere il paesaggio dall’incultura. Molte delle pagine del recente libro curato di Vittorio Emiliani, L’Italia rovinata dagli italiani. Scritti sull’ambiente, la città, il paesaggio, 1946-70, Rizzoli, Milano, 2005, costituiscono ancora oggi uno spaccato di grandissima attualità sulla rovina incombente sul paesaggio italiano. L’invettiva, la riflessione mesta, la lucida analisi, l’appassionata consapevolezza del bene che andiamo perdendo, distinguono la scrittura di Borgese e tengono il lettore stretto in una morsa che non lascia tregua.

Emilio Sereni, intellettuale di cultura sconfinata, esperto di dottrine economiche, problemi sociali e politici, con una forte preparazione anche scientifica e con la fissa per la cultura. Perfetto conoscitore di un’infinità di lingue antiche e moderne. Impossibile ridurne il profilo a poche righe. Storia del paesaggio agrario, pubblicato per Laterza nel 1961 è ancora oggi, a cinquant’anni dalla pubblicazione, “il più classico” e completo dei libri di formazione ai temi del paesaggio italiano.

Aurelio Peccei, economista, manager della fiat in America Latina e all’Olivetti, fondatore nel 1968 del Club di Roma, un circolo internazionale di intellettuali attenti ai temi ambientali. Il suo testo I limiti dello sviluppo, scritto nel 1972, costituisce la prima e coraggiosa riflessione in Italia sulla limitata disponibilità delle risorse naturali e sul pericolo che scaturisce per l’uomo da un eccessivo sfruttamento delle materie prime e dal mantenere un modello economico non solidale (anche con l’ambiente).

Laura Conti, medico, scrittrice, militante politica, consigliere regionale, divulgatrice scientifica. Friulana di origine, lombarda di adozione, donna di Resistenza, deportata nei campi di concentramento, sopravvissuta. Poi comunista. Una donna che nell’arco di due decenni è riuscita a occuparsi di diritti dei lavoratori, di previdenza, di emancipazione sessuale, di società, di ambiente e di terra. Sarebbe importante rileggere Che cos’è l’ecologia, Mazzotta, Milano, 197; Questo pianeta, Editori Riuniti, 1983, Terra a rendere, Ediesse,1986 e Ambiente terra, Mondadori, Milano, 1988. Una scrittura diretta, piana, un pensiero attento ai meccanismi operanti nella società e insieme animato da un’utopia del possibile. Una donna che ha gettato la nostra vista più in là degli orizzonti che avevamo

Antonio Cederna, archeologo, giornalista, politico e intellettuale, figura di spicco di Italia Nostra. Una penna libera e sempre capace di stare dalla parte della bellezza e del paesaggio, con intelligenza, cultura e sana rabbia. Nella sua straordinaria produzione di saggi e di libri è difficile scegliere. Certamente sarebbero da rivedere molte pagine di I vandali in casa, Laterza, Bari, 1956; La distruzione della natura in Italia, Einaudi, Torino, 1975; con Italo Insolera e Fulco Pratesi, La difesa del territorio. Testi per Italia Nostra, Mondadori, Milano, 1976; e infine, Brandelli d’Italia. Come distruggere il bel paese: sventramento di centri storici, lottizzazioni di foreste, cementificazione, Roma, Newton Compton, 1991.

Pier Paolo Pasolini, scrittore, poeta, regista, intellettuale. Per non perdersi tra un’infinità di piste possibili per rileggere il suo pensiero, proponiamo solo la lettura di Scritti corsari, Garzanti, Milano, 1975, volume che raccoglieva tutti gli articoli scritti per il “Corriere della Sera” dal 7 gennaio 1973 al 18 febbraio 1975. In questo libro è contenuto il famoso saggio dal titolo “Il vuoto di potere”, più famoso come l’articolo della scomparsa delle lucciole. Raramente politica ed ecologia sono state così magistralmente intrecciate.

Italo Calvino, scrittore e intellettuale di impegno civile, politico e culturale. Rileggere La speculazione edilizia, Einaudi, Torino, 1958, è il modo più diretto per scoprire il ritratto dolente e acuto di un mondo che stava cambiando, preda di costruttori e affaristi senza scrupoli. Ma anche vittima dell’ordinaria “banalità del male”, che devasta con inconsapevole leggerezza le proprie ricchezze. Dopodiché potremmo ricordare migliaia di altre pagine e decine di titoli con cui Calvino guardava città e natura riuscendo a portarci nel futuro. senza Calvino non riusciamo a pensare la cultura italiana.

Tina Merlin, giornalista, scrittrice e partigiana. Inascoltata voce della tragedia del Vajont, sapeva ascoltare i montanari, i contadini, dare parole alle loro preoccupazioni di fronte a una natura violata che presto si sarebbe ribellata all’uomo. Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe, Cierre, 2001 è il racconto vivo di un paese che non seppe fermarsi prima del disastro.

Sandro Pignatti, botanico, si è dedicato allo studio dell’ecologia, della fitogeografia, della flora e della vegetazione, con particolare attenzione agli ecosistemi mediterranei e alpini. Nel suo libro in tre volumi Flora in Italia, Edagricole, 2003, ha catalogato le più di 6000 specie del nostro territorio. Dalla sua critica degli attuali modelli di sviluppo è nato il libro Assalto al pianeta. Attività produttiva e crollo della biosfera, scritto con l’economista Bruno Trezza, Bollati Boringhieri, Torino, 2000.

Cesare de Seta, storico dell’arte e scrittore italiano, docente di Storia dell’architettura. Tra i molti suoi testi si potrebbe leggere Bell’Italia. Patrimonio e paesaggi tra mali e rimedi, Electa, Milano, 2007, e una raccolta di saggi dal titolo, Perché insegnare la storia dell’arte, 2008. Quest’ultimo contributo, in particolare, evidenzia come il bisogno culturale e artistico, la facoltà di riconoscere la bellezza di un contesto e di un paesaggio siano bisogni primari da educare precocemente attraverso la scuola.

Fulco Pratesi, laureato in architettura, giornalista, ambientalista, illustratore e politico, fondatore del wwf Italia. Tra i suoi molti libri che ci raccontano degli animali e della natura italiana, sceglieremmo Storia della natura d’Italia, editori riuniti, Milano, 2001.

Alexander Langer, laureato in giurisprudenza, politico, scrittore, giornalista. Un uomo dalla sensibilità profondissima, capace di cogliere nei principi ecologici i fondamenti del motore biologico della società. Il viaggiatore leggero, ed. Sellerio 1996, il saggio Perdersi per trovarsi: la terra in prestito dai nostri figli, in “Servitium”, 1.9.1989.

Mario Rigoni Stern, scrittore e amante delle montagne dell’Altopiano di Asiago. Un’attenzione alla natura, colta con sorpresa da chi la abita e la conosce profondamente, è presente in tutta l’opera di Rigoni Stern. Rileggere Uomini, boschi e api, Einaudi, Torino,1980 e Stagioni, Einaudi, Torino, 2006 è un modo diretto per attingere a quel sapere tacito degli abitanti della montagna, che sa riconoscere i segni delle stagioni, i comportamenti degli animali, la vita delle piante.

Andrea Zanzotto poeta. Dietro il paesaggio, Milano, Mondadori, 1951. Dal paesaggio, Udine, Edizioni del tavolo rosso, 2006. Conglomerati, Milano, Mondadori, 2009. Nella sua poesia l’attenzione alla natura diviene ethos civile. Responsabilità nel guardare, nel registrare il cambiamento e la corruzione del mondo. La poesia per Zanzotto deve ostinarsi a costituire il luogo di un insediamento autenticamente “umano”, mantenendo vivo il ricordo di un “tempo” proiettato verso il “futuro semplice” – banale forse, ma necessario – della speranza.

Giorgio Ruffolo, economista, giornalista e saggista italiano, ministro dell’ambiente dal 1987 al 1992 e poi deputato e senatore. La sua riflessione ha saputo coniugare prospettiva economia e questioni ambientali con rara capacità critica e di sintesi, sempre orientato a disegnare possibili prospettive riformiste. Tra i suoi contributi: Lo sviluppo dei limiti, Laterza, 1994; Lo specchio del diavolo, Einaudi, 2006.

Giorgio Nebbia, professore di merceologia, politico, scrittore. La società dei rifiuti, Edipuglia, Bari 1990; Lo sviluppo sostenibile, Edizioni Cultura della pace, Firenze 1991; Le merci e i valori. Per una critica ecologica al Capitalismo, Jaca Book, Milano 2002.

Salvatore Settis, archeologo, scrittore. Dal 1999 al 2010 è stato direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa. É certamente una delle voci più coraggiose e lucide degli ultimi anni. Due suoi contributi più recenti costituiscono una tappa obbligata per chi voglia formarsi ai temi dei beni culturali e alla tutela del paesaggio ampliando l’orizzonte alle dimensioni sociali e politiche: Italia S.p.a. L’assalto al patrimonio culturale, Einaudi, Torino, 2002 e Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Torino, Einaudi, Torino, 2010.

Paolo Rumiz, giornalista e scrittore. I suoi racconti di viaggio in giro per l’Italia sono molto di più di un reportage di viaggio: sono il racconto di paesaggi, di storie, di incontri personali, di memorie inscritte nei luoghi, di paesi orami abbandonati e di paesi che stanno risvegliandosi da un lungo sonno. Da non perdere: con Francesco Altan, Tre uomini in bicicletta, Feltrinelli, Milano, 2002; L’Italia in seconda classe, Feltrinelli, Milano, 2009 e il racconto per immagini: Le dimore del vento: un viaggio in un’Italia da ricordare, dvd che raccoglie le suggestioni di viaggio già pubblicate sul quotidiano Repubblica.

Ermannno Olmi, regista, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia, produttore cinematografico e scenografo italiano. Il tema della natura, della cultura contadina, dell’homo faber che con la sua opera prosegue il lavoro della creazione del mondo, accompagna tutta l’opera di Olmi. Oltre ai film più classici come L’albero degli zoccoli (1978) e Il segreto del bosco vecchio (1993), sarebbero da rivedere i suoi molti corti e documentari degli anni Cinquanta e Sessanta e più recentemente i due documentari: Terra madre e Le rupi del vino (entrambi del 2009).

Danilo Mainardi, zoologo, professore di ecologia comportamentale presso l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Presidente onorario della lipu (Lega italiana protezione uccelli). È stato direttore dell’Italian Journal of Zoology, divulgatore scientifico e apprezzato ambientalista, sempre in prima linea per far comprendere quanto uomo, animali e biodiversità sono in stretta simbiosi tra loro.

Carlo Petrini, gastronomo, giornalista e scrittore, fondatore del movimento culturale Slow Food. Se in questi anni molte delle questioni legate al cibo, all’agricoltura, al paesaggio sono tornate alla luce lo dobbiamo alla sua capacità di prendere la parola sulla stampa nazionale (Repubblica, in particolare) con tempismo, chiarezza e capacità di visione.

Marco Paolini, un attore teatrale, regista, drammaturgo e autore italiano. Il suo teatro civile, di denuncia e di memoria ha intercettato frequentemente i temi ambientali, ricordiamo in particolare tre suoi lavori, che vale la pena vedere e leggere: Il racconto del Vajont (1994); Bhopal 2 dic. ’84 e Parlamento chimico – Storie di plastica (dedicato a Porto Marghera, 2001).

Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, grande divulgatore di temi ambientali, dotato di preziosa capacità critica e di visione. Chiudiamo questa breve rassegna di nomi e di testi, con il suo libro Prepariamoci, Chiarelettere, Milano, 2011. La bellissima lettera a un sindaco che apre il libro, vale da sola la lettura del volume (www.nimbus.it)

da Amor Loci. Suolo, ambiente, cultura civile di Granata E., Pileri P., Cortina Libreria Milano, 2012

Condividi il post