I giardinieri volanti e i loro amici

I giardinieri volanti e i loro amici

Li invidio un po’, vedendoli calare dall’alto tutti imbragati, metà Spiderman, metà scalatori del futuro. Sono i nuovi abitatori dei cieli urbani. I giardinieri volanti si arrampicano, ancorati con corda e moschettone, su grattacieli e palazzi – a Milano li si può vedere all’opera sul Bosco verticale di Boeri – e col caschetto di sicurezza bel fissato in testa e cesoie e concimi alla mano, si prendono cura di piante e alberi da terrazzo. Mi dicono che ci voglia un fisico resistente e molta forza per stare in quota e molta gentilezza per dedicarsi appesi nel vuoto a rami malati e insetti infestanti. Per questo motivo sono tutti giovani e molto sportivi.

Quando leggo i dati della crescita nel nostro paese dei lavori della Green economy, non posso che pensare a loro. E rallegrarmi. Sono già quasi tre milioni, infatti, circa il 13% del totale degli occupati, gli italiani che lavorano nel campo della natura, delle nuove energie, dell’alimentazione, dell’agricoltura sostenibile, del riciclo (Fondazione Symbola e Unioncamere, 2015).

E queste attività sono particolarmente amate dai giovani. Sono aumentati del 30% negli ultimi cinque anni i ragazzi che studiano agraria dopo la terza media. Il 23% degli iscritti al primo anno delle secondarie superiori, tecniche e professionali, ha scelto studi legati all’agricoltura o all’enogastronomia (Coldiretti, 2014). Una tendenza simile si è registrata a livello di scelta universitaria, con un incremento delle immatricolazioni in scienze agrarie, forestali e ambientali.

È strano. Lavorare con la natura sembra essere il sogno di una generazione che la natura l’ha vista solo pochi giorni all’anno, durante le vacanze estive. Questi ragazzi hanno ben chiaro che non potremo più saccheggiare e consumare le risorse naturali come abbiamo fatto fino ad ora. Sanno che dovremo imparare a generare ricchezza e benessere in accordo con la natura e che serve inventiva e fantasia. Sanno che potremo lavorare diversamente dal passato.

La mappa dei nuovi lavori è curiosa e piena di personaggi interessanti: ci sono i raccoglitori di semi, gli esperti di cosmesi naturale, gli ortoterapisti che usano orti e boschi per curare disturbi mentali, c’è la ricerca medica di frontiera che lavora su molecole naturali e ci dice come ci cureremo domani, ci sono gli ingegneri che studiano materiali edilizi che non inquinano ma collaborano con l’ambiente e producono energia. E allora quando il vostro amato primo nipote preferirà alla giacca e cravatta del bocconiano l’imbragatura del giardiniere volante o la sacca del raccoglitore si semi, sappiate che… è solo una buona notizia per tutti.

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