Il senso delle donne per la città | The Map Report
“Non potendo costruire hanno scritto. Di case, di città, di quartieri in trasformazione. Tenute lontane dall’architettura si sono dedicate alla fotografia, trovando mille modi per raccontare le persone e gli spazi della città. Escluse dalla pianificazione urbanistica si sono dedicate alla scala minuta, granulare, del design dell’abitare e della vita quotidiana, progettando spazi di prossimità e di benessere”.Si apre così Il senso delle donne per la città, il nuovo libro di Elena Granata che Einaudi manda oggi in libreria. Docente di Urbanistica al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e vicepresidente della Scuola di Economia Civile, Elena è una delle più lucide e generose firme di The Map Report. Alle sue numerose e appassionate indagini sulla città, l’ambiente e i cambiamenti sociali, si aggiunge questa nuova pubblicazione che segue a EcoLove. Perché i nuovi ambientalisti non sanno ancora di esserlo (Edizioni Ambiente, 2022) e a Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo (2021), anch’esso uscito per Einaudi. Con una scrittura al solito fluida, puntuale, diretta, Elena Granata racconta delle donne che “in forme varie e sempre eclettiche, hanno maturato un pensiero pratico sulla città che oggi non possiamo trascurare e di cui peraltro loro stesse non sono ancora pienamente consapevoli”. Il loro contributo appare indispensabile soprattutto oggi che abbiamo un vitale bisogno di “ripensare la relazione tra spazi e vita, tra tempi quotidiani e aspettative di benessere, tra natura e città”. Come scrive Elena, la prospettiva da cui le donne guardano il mondo appare cruciale. “Veniamo da una storia collettiva di sistematica mancanza di riconoscimento per quello che le donne hanno fatto, detto, pensato, scritto”, sottolinea nelle pagine conclusive del libro. “Una rimozione che ha colpito persino quelle donne che in vita hanno conquistato posizioni sociali e culturali importanti. Dovremmo fare ristampare milioni di libri per mettere fine a questa colpevole dimenticanza e riempire le copie già stampate di errata corrige, un mare di carta e di ammende”.E consapevole della lentezza dei cambiamenti che investono le città, scrive: “Abbiamo bisogno di dare spazio a quel senso comune sulle cose e a quel pensiero pratico che appartiene a molte donne – e a molti uomini – attive nel campo dell’architettura. È un pensiero pratico, che nasce da curiosità, ingegno, apertura, e che si fa largo a una scala minuta, tra casa e casa, nei quartieri, nelle periferie, nelle storie di paesi e aree interne dove le persone cercano nuovi modi di abitare e di vivere insieme”. _____themapreport.com